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Elezioni comunali 2018

Elezioni comunali, a tu per tu con Raffaele Latrofa: "Più vigili urbani e un presidio lontano dal centro"

Il candidato sindaco di Pisa nel Cuore ha risposto ad alcune domande in vista delle amministrative del 10 giugno

Raffaele Latrofa, ingegnere civile laureato nel 1997 con lode e sposato con Renata dal 1998, è candidato sindaco con la lista civica Pisa nel Cuore. "Ho tre figli: Enrico di 18 anni, Matteo di 15 anni e Lucrezia di 4 anni. Sono responsabile dei Lavori Pubblici presso il Comune di Cascina. A Pisa sono stato eletto nel  2013 risultando il più votato tra tutti candidati dell’opposizione. Da cinque anni sono consigliere comunale di opposizione e quasi tre anni fa ho fondato, con un gruppo di pisani competenti e innamorati di Pisa, la lista civica Pisa nel Cuore, con la quale oggi mi candido a sindaco".

Latrofa, quali sono le motivazioni che l’hanno portata a candidarsi a sindaco?

"I cinque anni di lavoro in Consiglio Comunale mi hanno arricchito e mi hanno consentito di studiare a fondo gli atti di bilancio degli appalti e soprattutto di ascoltare ininterrottamente i cittadini pisani. Pisa ha un’estrema necessità di cambiamento. I cittadini non ne possono più dei partiti e chiedono con forza risposte concrete e un progetto di città che la torni a far risplendere come un tempo. Per questo il mio gruppo ha deciso di chiedermi di candidarmi offrendomi il massimo supporto in caso di vittoria, per mettere in campo una squadra di persone competenti e capaci di amministrare". 

Quali sono i problemi principali del Comune? Cosa in questi anni secondo lei non è stato fatto per Pisa?

"I problemi principali sono l’insicurezza, la mancanza di decoro urbano e la mancanza di manutenzioni. Inoltre il turismo non è mai stato al centro di chi ci ha governato e quindi non ha generato quei posti di lavoro e quella ricchezza che sono una potenzialità a portata di mano mai sfruttata. Altro aspetto trascurato è stato la riorganizzazione della macchina comunale tramite la quale conto di raggiungere tutti gli obiettivi del programma che ci siamo prefissati".  

Quali sono i punti salienti, le priorità del suo programma elettorale?

"Sicurezza, decoro urbano, manutenzioni programmate, turismo e sport".

Il tema sicurezza è molto sentito in città: qual è la sua ‘ricetta’ in merito?

"Abbiamo inserito nel programma elettorale una serie di misure molto concrete. La prima sarà l’assunzione di 20 nuovi vigili urbani, la seconda l’istituzione del vigile di quartiere e la terza aumento del numero telecamere di nuova generazione con la riconoscibilità dei delinquenti. La quarta misura che adotteremo sarà la messa a sistema mediante una convenzione con il Comune di Pisa di tutte le telecamere esistenti negli esercizi commerciali, banche, farmacie, supermercati, tabaccherie e altri esercizi commerciali, in modo da liberare anche persone da dietro i monitor per metterli sulle strade tramite questa convenzione. Gli esercizi avranno in cambio degli sgravi sui tributi comunali. Inoltre la realizzazione di un nuovo presidio della Polizia Municipale molto lontano dal centro città dove portare i fermati e dopo il riconoscimento lasciarli lontani dalla città". 

Quale percentuale di voti si sente di poter raggiungere in queste amministrative?

"A seguito di alcuni sondaggi ma soprattutto delle decine di incontri pubblici, abbiamo la sensazione di avere davvero a portata di mano il ballottaggio che a nostro avviso si raggiunge con una percentuale compresa tra il 20 e il 25%".

Perché i cittadini dovrebbero votarla?

"I cittadini dovrebbero votarmi perché noi vogliamo trasformare Pisa in città dei doveri. Siamo una compagine fatta di persone competenti che vogliono mettere da parte i giochetti dei partiti, per far entrare in campo la buona amministrazione. Dovrebbero votarci perché abbiamo un programma elettorale fattibile, copiato ormai da tante altre forze politiche. Noi però lo abbiamo messo al vaglio della realizzabilità conoscendo esattamente ogni cifra del bilancio comunale da accoppiare a ciascuna delle nostre proposte per poterlo mettere in pratica. Ritengo soprattutto che mi dovranno votare perché nessuno mai, né da Roma, né da Firenze potrà alzare la cornetta e dirmi cosa devo fare per Pisa e per i pisani. Io non sono condizionabile come invece lo sono i candidati dei partiti".

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