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Elezioni comunali 2023

Verso le amministrative: a tu per tu con Alexandre Dei

Il candidato di Patto Civico presenta la propria candidatura agli elettori

E' il più giovane dei sei candidati al ruolo di amministratore della città. Alexandre Dei ha 27 anni e, dopo essere nato a Nizza, da piccolissimo si è trasferito con la famiglia a Pisa. E' cresciuto nelle case popolari di San Giusto e in questo tessuto ha forgiato la sua passione per il sociale, il confronto diretto con le persone e l'inclinazione a mettersi in gioco in prima persona per affrontare i problemi quotidiani della città. Dopo una laurea in Relazioni internazionali a Bologna e una in Scienze politiche a Pisa, adesso Dei lavora per Aon offrendo consulenze assicurative e per la gestione dei rischi a clienti privati e enti pubblici.

Perché ha deciso di candidarsi a sindaco?

"Il percorso che si è concluso con la mia candidatura si è sviluppato attorno a un confronto franco e diretto all'interno della lista civica. Rappresento la sintesi di tutte le singole parti che compongono Patto Civico: ho accettato con grande entusiasmo perché l'intenzione è quella di puntare sul riscatto sociale della città. C'è una fetta di popolazione che negli ultimi anni è stata dimenticata più o meno volontariamente: io e Patto Civico intendiamo rivolgerci in primis a queste persone. Ho iniziato a occuparmi in prima linea del sociale quando ho conosciuto la realtà della Polisportiva La Cella: da quel punto di partenza arrivo a questa nuova tappa del mio impegno per Pisa".

Secondo lei quali sono stati i punti critici che hanno caratterizzato l'amministrazione uscente?

"Le promesse fatte in sede di campagna elettorale cinque anni fa riguardo al sociale sono state completamente disattese. Le case popolari sono lasciate allo sbando, durante la pandemia sono stati erogati bonus senza una reale programmazione, elargendo fondi senza una rigorosa pianificazione in prospettiva. Un altro aspetto fortemente negativo dell'amministrazione Conti è il mancato rispetto delle proposte fatte ai piccoli e medi commercianti del centro e del litorale: alla prova dei fatti, il Comune ha finito, come hanno sempre fatto i predecessori di Conti, per favorire le grandi catene, estromettendo dal tavolo delle trattative gli artigiani e i commercianti pisani. Questa tendenza a non consentire la piena partecipazione della cittadinanza si riscontra anche nella percezione di insicurezza che accomuna un po' tutte le zone del territorio comunale: dove mancano i presupposti per una socialità attiva, ci sono luoghi vuoti lasciati in mano a chi ha intenzioni criminali e vive al di fuori della legge. Hanno badato più a tagliare nastri e fare inaugurazioni, soprattutto negli ultimi mesi, invece di continuare a occuparsi dei reali problemi della città".

Quali sono i punti salienti del suo programma elettorale?

"Da una società attiva, partecipata, collegata in tutte le sue parti e aperta al dialogo e al confronto si genera una città in salute, avviata verso la strada della legalità e della ricchezza. Ecco perché noi ci concentriamo sull'importanza dell'aggregazione e delle strutture pensate per favorire la socializzazione. Un altro punto cardine è quello delle case popolari: le risorse per dotare di un tetto tutte le sue famiglie ci sono, attualmente gli appartamenti sfitti sono 170.
Penso anche a una mobilità finalmente sostenibile, realmente pensata e organizzata su mezzi a energia rinnovabile, capaci di far muovere i cittadini con rapidità e frequenza, spingendoli a mettere da parte le auto e gli scooter privati. Una città più green è una città più pulita, più rispettosa dell'ambiente, meno pericolosa per la salute delle persone. 
Accanto a queste proposte, c'è l'attenzione nei confronti dei punti di forza della città riconosciuti in tutto il mondo: l'Università e il turismo. Il Comune ha il dovere di costruire un rapporto più forte e intimo con l'Ateneo, le scuole di eccellenza e i grandi centri di ricerca. Gli studenti, i ricercatori, i professori rappresentano una risorsa per la città e non un frutto da spremere. Per quel che riguarda il turismo, infine, Pisa deve fare un salto verso la modernità dotandosi di una 'Guest card' che raccolga in un unico circuito tutti i tesori e i punti di interesse disseminati tra il centro e il litorale. Questo strumento inoltre sarebbe molto utile anche per le scuole della città: educare alla cultura e al bello favorisce la crescita di cittadini del domani più consapevoli e attenti al benessere della società".

Come immagina l'esito delle elezioni?

"Siamo fortemente convinti di poter approdare al ballottaggio e contendere Palazzo Gambacorti. Io mi sono messo in gioco perché ho il forte desiderio di diventare sindaco e guidare la lista civica. C'è una fetta enorme di elettori che già nella scorsa tornata di amministrative non si è recata alle urne, perché sfiduciata e disillusa dai grandi partiti. Ci rivolgiamo principalmente a loro: con il loro voto possiamo costruire una città nuova".

Se dalle urne uscisse invece un esito negativo per la sua lista, quali sarebbero i passi successivi?

"Non abbiamo preso in considerazione alcun 'apparentamento' perché, per il momento, vediamo proposte che sono state letteralmente copiate dal programma presentato da Patto Civico nel 2018, o che sono diametralmente opposte alla nostra concezione di amministrazione pubblica. Se dovessimo rimanere all'opposizione, svolgeremmo una rigorosa azione di controllo sull'operato della maggioranza, con una critica costante e pungente aperta, però, al dialogo e alla condivisione delle buone idee".

Perché gli elettori dovrebbero 'fare un patto' con Alexandre Dei?

"Perché il Comune diventerebbe realmente la 'casa' di tutti i cittadini, senza distinzioni né barriere. La promessa di Patto Civico è per un'amministrazione fra la gente, vicina e attenta alle richieste e alle necessità di tutte le fasce della popolazione. Si parte dagli ultimi, impegnandosi quotidianamente per il miglioramento delle condizioni di vita e garantendo uguali opportunità, con trasparenza e affidabilità".

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