Filippeschi attacca Conti e la destra: "Sfilata di ministri mai vista, tante promesse incompiute"
L'ex sindaco di Pisa commenta l'andamento della campagna elettorale e critica l'operato dell'amministrazione
"E' un finale di campagna elettorale a tutta destra, iperpolitica, che Pisa non aveva mai conosciuto. Con il sindaco uscente leghista travestitosi da civico che ora, col timore dei sondaggi, toglie la maschera e chiama mezzo governo di destra a soccorso. Dieci ministri, un viceministro e un sottosegretario, di un governo che arranca. Manca solo la Meloni. Alla faccia del civismo. Mai visti prima a Pisa, chiamati per promettere quello che in cinque anni Conti non è riuscito a fare. Si pensa forse che i pisani siano improvvisamente intontiti. Martinelli è davvero su un'altra orbita, fa una campagna onesta e concreta che dà fiducia".
Commenta così l'attuale stato del confronto politico Marco Filippeschi, sindaco di Pisa dal 2008 al 2018, in vista delle elezioni del 14 e 15 maggio. Ha parlato in un incontro con gli elettori organizzato dal Pd, nel quartiere di Barbaricina: "Va ricordato Salvini, un marziano sceso a Pisa. Impreparato, ha promesso interesse per i treni veloci fra Pisa e Firenze, ma senza sbilanciarsi troppo. Tanto i soldi non ci sono più. Perché Conti non ha mosso un dito per prendere i grandi finanziamenti del Pnrr facendo uno sfregio di portata storica alla città e alla Toscana costiera per non urtare chi sta declassando il Galilei. Poi l’ennesimo annuncio di una tramvia. Ma non si dice perché il progetto già presentato dalla giunta per i fondi europei è stato bocciato".
L'attacco verte su molte grandi opere: "Il Canale dei Navicelli è fermo e l'incile resta chiuso e arrugginisce. In cinque anni solo chiacchere e denaro pubblico al vento. Quell’inaugurazione infausta ha portato male. Ma ora ecco il ministro Urso, che non sapeva bene dov'era atterrato, e ci penserà lui. A Pisa il palazzo dei congressi è chiuso e i progetti condivisi dalla Regione Conti li ha affossati per fare un favore ai poteri forti che lo guidano. E dunque nessuna proposta per approfittare del Pnrr. Firenze ormai ha l’esclusiva e l’attività congressuale porta lì 70 milioni l’anno. Però arriva in extremis la Santanchè e promette soldi che il suo ministero non ha. Ideona della destra, fare uno nuovo palacongressi nel vecchio ospedale ancora in piena attività sanitaria, senza viabilità e parcheggi, con i residenti già in trincea".
La disamina continua: "Mancava solo la venuta di Abodi a fare promesse sullo stadio. Anche lui, da buon attore, ha garantito risorse di cui non dispone. Se ci fossero soldi pubblici sarebbe una notiziona perché i privati avevano fatto il progetto e erano impegnati per fare l’investimento, ma soldi pubblici, si sa, non ce ne sono. Chi segue il Pisa ha visto che dopo i primi fuochi d’artificio, fatti anche in modo strumentale per bloccare il progetto della nuova Moschea, da quattro anni è tutto fermo. E intanto sull’Arena il comune non ha fatto il minimo dovuto e la città non sa più cosa i privati vogliano e possano fare in futuro. Si potrebbe continuare. Ci sarebbe da ridere se non venisse da piangerem perché Pisa perde posizioni, declina con un’amministrazione che ha vissuto molto di rendita, sul lavoro dei predecessori e non ha fatto progetti nuovi. Stiamo a vedere se prima del voto arriverà anche la Meloni o se i sondaggi pisani l’hanno scoraggiata".