Verso le amministrative: a tu per tu con Michele Conti
Il candidato del centrodestra presenta la propria candidatura agli elettori
Pisano, 53 anni, ama definirsi "dirigente di azienda pubblica prestato alla politica". In virtù della sua forte e radicata passione per le vicende della città natale, Michele Conti dopo l'esperienza di consigliere comunale nel 2018 ha guidato la coalizione di centrodestra a conquistare, per la prima volta nella storia politica pisana, la maggioranza alle elezioni amministrative. La sua consiliatura volge al termine, ma non il desiderio di continuare a lavorare per Pisa: il centrodestra unito ha indicato il suo profilo per la tornata elettorale del 14 e 15 maggio.
Perché ha deciso di candidarsi nuovamente a sindaco?
"Durante i cinque anni trascorsi a Palazzo Gambacorti, nel quotidiano rapporto con tutte le anime che compongono la coalizione di centrodestra, mi sono confrontato sull'opportunità di confermare il mio impegno anche per il quinquennio 2023-2028. Siamo arrivati a una decisione unanime e pienamente condivisa: a partire dal 2022 ho deciso di costituire l'associazione Pisa al Centro, perché durante il mio percorso di amministratore mi sono reso conto del ruolo centrale dell'impegno civico in tutti i livelli e in tutti gli ambiti cittadini. E soprattutto ho voluto dare un'indicazione di piena indipendenza di scelte rispetto a quelle che potrebbero essere le indicazioni partitiche a livello nazionale. Se da una parte si punta a fare di Pisa un 'laboratorio politico', nella mia coalizione l'obiettivo è mettere al servizio della città tutte le competenze derivanti dalle diverse esperienze e dai differenti punti di vista: un impegno civico pieno e trasparente".
Qual è il suo personale bilancio dei cinque anni di amministrazione?
"La valutazione complessiva non può non tenere conto degli oltre due anni di emergenza sanitaria. In quel periodo ho potuto apprezzare la forte vicinanza e il sostegno del volontariato e dell'associazionismo cittadino, meno invece da parte delle realtà politiche di opposizione. Quando è scoppiata la pandemia abbiamo messo al primo posto le fasce della popolazione meno fortunate, e abbiamo mantenuto come bussola del nostro operato la salvaguardia in primis della salute e del benessere di questi cittadini. Abbiamo erogato bonus e contributi anticipando addirittura le misure statali.
Al di fuori della gestione dell'emergenza, l'amministrazione ha mirato a far progredire la città verso il futuro: quando mi sono insediato ho trovato una macchina pubblica ferma, impantanata in logiche politiche e amministrative vecchie e superate. Abbiamo anche ereditato il 'famoso' tesoretto da chi ci ha preceduto, ma mi preme sottolineare che anche la mia amministrazione ha chiuso il bilancio con un utile che sarà messo a disposizione del prossimo sindaco: lo ha fatto portando avanti, al contempo, progetti e realizzazioni. Il Comune è stato capace di intercettare oltre 150 milioni di euro di finanziamenti e Pisa è al secondo posto in Toscana, dopo Firenze, per fondi ricevuti dal Pnrr: oltre 66 milioni di euro e 42 progetti finanziati, che dovranno essere 'messi a terra' entro il 2026.
L'amministrazione negli ultimi cinque anni ha puntato con convinzione sulla mobilità sostenibile, ha lavorato a fondo sulla riqualificazione del verde urbano, di strade e marciapiedi e degli edifici scolastici. Ci siamo impegnati a fondo anche sulla sicurezza, implementando l'organico e le risorse a disposizione della Polizia municipale".
Quali sono i punti salienti del suo programma elettorale?
"Il programma, firmato e ratificato in modo unitario da tutte le componenti della coalizione, punta a proiettare Pisa verso il 2050. Puntiamo a una città da 100mila abitanti, con servizi, decoro e qualità della vita che vede il cittadino come il fulcro attorno al quale ruotano le azioni dell'amministrazione. Sarà importante realizzare un piano di inclusione sociale, per ridurre ulteriormente le differenze socio-economiche all'interno della popolazione. Nella nostra visione Pisa deve progredire nell'ambito della sostenibilità ambientale: un tema che si traduce con azioni ancora più incisive sulla mobilità, sul decoro, sulla razionalizzazione delle spese energetiche, su raccolta e smaltimento dei rifiuti. Pisa inoltre ha la straordinaria fortuna di avere a disposizione un patrimonio culturale, scientifico e artistico senza pari: in questo senso l'ambito universitario e il turismo devono essere messi a regime, perché possono rappresentare un volano di sviluppo eccezionale. Le competenze derivanti dai centri di ricerca e dalle eminenze scientifiche che insistono sul nostro territorio devono essere anche valorizzate in una rete digitale moderna, innovativa, capace di dare dei connotati più internazionali alla città e al litorale".
Come immagina l'esito delle elezioni?
"Vedo il voto come una sfida esaltante, nella quale l'impegno di tutti i candidati deve essere quello di riuscire a coinvolgere il maggior numero di elettori. Non c'è vera democrazia se le urne vengono disertate da un'ampia fetta di popolazione. Per questo motivo rivolgo un appello a tutti i miei concittadini affinché partecipino al voto. Nello schieramento di centrosinistra noto un certe fermento probabilmente dovuto alla forte insicurezza sulla risposta degli elettori. D'altronde mai, prima di questa tornata, dall'opposto schieramento erano stati commissionati e pubblicati sondaggi sulle intenzioni di voto dei cittadini. Il centrodestra unito si presenta alle urne con la consapevolezza di aver amministrato bene: i cittadini sanno riconoscere chi lavora per tutelare i loro interessi e migliorare Pisa".
Se dalle urne uscisse invece un esito negativo per la sua coalizione, che opposizione farebbe?
"In tutta onestà è un argomento al quale non ho dedicato ancora tempo. Perché sono certo della bontà del programma della mia coalizione. Puntiamo esclusivamente a vincere".
Perché gli elettori dovrebbero fare 'un altro passo' con Michele Conti?
"Perché il percorso non è ancora completato. C'è ancora molta strada da fare e le proposte di cui mi faccio portatore lo dimostrano: chiedo ai cittadini pisani di confermare la loro fiducia nei miei confronti e nello schieramento di centrodestra, per continuare assieme il lavoro avviato cinque anni fa. Il nostro operato è sotto gli occhi di tutti, il cambio di passo impresso all'amministrazione è evidente e sottolineato quotidianamente dai riscontri che arrivano dai quartieri del Comune: l'obiettivo è proseguire su questa strada con la volontà politica nell'esclusivo interesse della città".