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Unione Popolare Pisa: "La gestione dell'acqua va ripubblicizzata e i fontanelli devono essere tutti gratuiti"

Presidio in San Giusto presso l'installazione erogatrice a pagamento

"L’acqua è un diritto, non una merce!". Per difendere questo principio fondamentale Unione Popolare ha svolto un presidio oggi, 24 marzo, in San Giusto, presso il nuovo fontanello dell’acqua a pagamento, insieme a Fabio Bracci del Coordinamento Comitati Toscani contro la Multiutility. "Anche a Pisa - hanno affermato le forze politiche - assistiamo da molti anni a un costante processo di privatizzazione e messa a profitto dei beni comuni essenziali: sanità, trasporti, aeroporto, asili, istruzione, servizi culturali. Tra questi beni il più importante per la vita è l’acqua, come confermato anche dalle Nazioni Unite, che affermano il diritto umano universale all'acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari. Ridurre, centellinare o addirittura negare l’acqua agli esseri umani, alle colture o alla terra, sulla base di un suo presunto “valore di mercato” è la più aberrante operazione speculativa e finanziaria che si possa promuovere".

A luglio 2010 una vasta coalizione sociale, riunita nel Comitato Promotore per il Sì ai Referendum per l’Acqua Pubblica, presentò tre referendum abrogativi di tutte le norme che hanno privatizzato l'acqua in Italia, sostenuti da 1.402.035 firme raccolte in meno di tre mesi. Solo 2 di questi quesiti furono stati dichiarati ammissibili dalla Corte costituzionale e su questi il 12 e 13 giugno 2011 circa 27 milioni di italiani votarono al 95% SÌ, esprimendo pienamente la volontà di ripubblicizzare l’acqua.

"Nonostante il voto plebiscitario - prosegue Unione Popolare - negli anni successivi e sino ad ora, le amministrazioni di centrosinistra, in perfetta sintonia con le destre, hanno tradito completamente la volontà popolare, continuando a espropriare l’acqua potabile e sottraendola al controllo degli Enti locali e dei cittadini, con tutte le ripercussioni sociali che questo ha generato. E' successo anche a Pisa, con Acque S.p.A., gestita non a caso da ex assessori e dirigenti del Pd e della destra. La privatizzazione e la messa a profitto dell’acqua ha portato a un costante aumento dei costi del servizio idrico per le famiglie: Pisa è terza a livello nazionale per le tariffe dell’acqua più alte, anche a causa della mancata decurtazione dalla bolletta dell'acqua della quota di 'remunerazione del capitale investito', abrogata dal 2° quesito referendario nel 2011". 

Un problema diffuso secondo la lista, in quanto "negli ultimi anni è aumentata vertiginosamente la pratica dei distacchi dell'erogazione di acqua per tante famiglie piegate da crisi economica, covid, disoccupazione, precarietà, a conferma della ferocia di un sistema che mette al primo posto il profitto contro i più elementari bisogni degli esseri umani. Da 5 anni la nostra città è governata da Michele Conti, espressione di una coalizione di destra, che non ha cambiato sostanzialmente di una virgola le politiche amministrative precedenti, quando a governare era il Pd con la pessima gestione di Filippeschi. Un esempio lampante di questa continuità tra gli amministratori del Pd e della destra nel considerare l’acqua come un bene su cui fare utili è la decisione dell’attuale giunta di dare in
gestione i nuovi fontanelli costruiti a San Giusto e a Riglione alla società privata 'Toscana Multiservizi', che ha imposto un prezzo per l’erogazione dell’acqua. A prescindere dalla quantità di danaro richiesto, riteniamo questo un precedente gravissimo, che apre la strada alla mercificazione degli altri (pochissimi) fontanelli cittadini".

La lista di Unione Popolare, in piena sintonia con i movimenti in difesa dell’acqua pubblica, si batte per garantire e fornire a tutti i cittadini acqua potabile gratuita dai distributori pubblici e costi delle bollette proporzionati al reddito, "togliendo ogni costo accessorio su questo bene vitale, ripubblicizzando completamente il servizio idrico e ricostituendo un ente pubblico di gestione per tutto il sistema di distribuzione idrica che sostituisca Acque Spa".

E' quindi netta l'opposizione al progetto della Multiutility Toscana: "Una società che nasce con l’obiettivo di estrarre profitti dalla gestione dell’acqua e di altri servizi locali, e che ha inglobato anche Acque Spa attraverso una quota del 18% posseduta da Publiservizi Spa, confluita nella Multiutility Toscana. Inoltre, il processo di costituzione della Multiutility manca totalmente di trasparenza e non lascia spazio alla discussione e alla partecipazione democratica".

"Ci candidiamo per governare la città, a sostegno di Ciccio Auletta sindaco - conclude Unione Popolare - per cambiare decisamente rotta rispetto alle privatizzazioni degli ultimi anni. In questa direzione lanciamo una petizione popolare per la gratuità della fornitura di acqua ai fontanelli e per la totale ripubblicizzazione di questo bene essenziale".

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