Elezioni comunali a Ponsacco, il candidato Mattolini: "Ripensare la città in chiave moderna"
PisaToday ha intervistato il candidato della lista civica 'Ponsacco 2.0' e Forza Italia Leonardo Mattolini, con una lunga esperienza come consigliere comunale e provinciale nel partito di Silvio Berlusconi
Ecco cosa ci ha raccontato il candidato sindaco di Forza Italia e della lista civica 'Ponsacco 2.0' Leonardo Mattolini.
Sig. Mattolini, ci parli di lei.
"59 anni tre figli, ingegnere libero professionista nel settore calcolo strutture, consigliere provinciale uscente per la lista PDL-Forza Italia, tre volte consigliere comunale a Ponsacco e già consigliere provinciale di Forza Italia".
- Quali sono le motivazioni che l’hanno portata a candidarsi a sindaco?
"Sono qui per riaffermare quelle idee di libertà e liberalismo sempre trascurate, sono qui per riaffermare che la sinistra ha governato in modo scomposto e massimalista, non per il ‘bene comune’. Sono qui per ribadire che il cittadino non deve essere a servizio dell’ente ma il contrario, sono qui per un impegno civico e di servizio, sono qui per richiamare un’idea nuova di democrazia partecipata".
- Quali sono i problemi principali del Comune? Cosa in questi anni secondo lei non è stato fatto per Ponsacco?
"Ponsacco in questi anni è cresciuto, ma in modo disordinato, senza servizi, con scarse infrastrutture, con piani urbanisti sconclusionati. Nessuna progettualità che abbia dato connotazione ed identità.
Occorre ripensare la città in chiave moderna con una progettualità economicamente sostenibile, accompagnata da un rispetto per il cittadino che lo faccia tornare ad essere protagonista e non numero. Ripercorrere puntualmente gli errori e le mancanze sarebbe un mero elenco di occasioni perdute dalle quali bisogna ripartire. (Scuole, servizi, infrastrutture)".
- Quali sono i punti salienti, le priorità del suo programma elettorale? In che cosa la sua proposta si differenzia da quelle dei suoi avversari?
"Ridare fiducia alle persone e alle aziende creando, in questi momenti di difficoltà economica e sociale, i presupposti per una amministrazione condivisa sulle scelte urbanistiche, sugli sprechi, sulle imposte comunali e sui servizi. Le nostre priorità sul sociale e sulle politiche economiche devono essere realizzate coinvolgendo le associazioni, il terzo settore e tutto il volontariato in genere, vera ricchezza del nostro tessuto cittadino, con start-up che guardino al futuro con il patrimonio del passato. L’innovazione sta nella tradizione della vocazione artigianale e imprenditoriale di questo paese. Premialità e sgravi per tutte le forme di rinnovamento economico ed urbanistico".
- Quale percentuale di voti si sente di poter raggiungere in queste Amministrative?
"Il cuore si auspica percentuali pesanti, la mente mi riporta alla realtà di una società permeata dall’abitudine al voto, dall’incrostazione dettata dalla rete socio-economica che la sinistra è riuscita a stendere in tutti questi anni di governo continuato del paese. Certe vittorie sono difficili ma non impossibili. Gli uomini e le donne che con me stanno facendo questo percorso meriterebbero, per impegno, competenza, passione, onestà intellettuale, di essere protagonisti nel governo della città".
- Quali sono i primi provvedimenti che prenderete in caso di vittoria?
"Il primo argomento è la riorganizzazione e razionalizzazione del personale comunale, con la valorizzazione delle professionalità che ci sono all’interno dell’Ente e la consapevolezza che la prima risorsa per loro e per tutti è il cittadino, la famiglia, l’impresa. Immediata revisione del regolamento urbanistico, introduzione delle trash card per materiali tecnologici, riorganizzazione o immediato recessione dall’Unione Valdera, tutto, come si vede, a costo zero".
- Perché i cittadini dovrebbero votarla?
"I cittadini non devono votare solo me, ma insieme a me quelli che mi affiancano nelle liste Ponsacco 2.0 e Forza Italia, perché la nostra più grande qualità è la compattezza, l’unità di visione e d’intenti, è la qualità delle singole persone che rappresentano la vera novità, che non si misura con una carta d’identità, ma con il metro delle idee".