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Elezioni Cascina

Elezioni comunali a Cascina, il candidato Parrini: "Sicurezza e occupazione le priorità"

PisaToday ha intervistato il candidato a sindaco della lista civica 'Progetto Cascina' alle prossime amministrative del 5 giugno 2016

Ecco cosa ci ha raccontato il candidato della lista civica 'Progetto Cascina' Michele Parrini.

- Parrini, ci parli di lei.

Michele Parrini, 55 anni, sono nato, vivo e lavoro a Cascina. Sposato, senza figli, svolgo da 33 anni l’attività di geometra libero professionista in associazione; lo studio ha sempre avuto collaboratori giovani e giovanissimi, attualmente ne ha tre dell’età compresa tra 25 e 29 anni e si occupa prevalentemente di recupero edilizio – l’indirizzo prevalente era questo anche prima della crisi iniziata nel 2009 - e pratiche civilistiche in genere, oltre ad essere consulente di condomini ed alcune società di rilievo nel campo dell’intrattenimento e della chimica. Il mio lavoro, fino ad alcuni anni fa, mi ha portato in giro per l’Italia a seguire interventi di bonifica per conto del Dipartimento per la Protezione Civile; negli ultimi anni invece mi sono concentrato sulla mia zona e questo mi ha consentito, quindi, di conoscere ogni frazione e le relative criticità; anche se in realtà la conoscenza delle singole frazioni risale ai tempi in cui le giravo in bici prima e in motorino dopo. Sono in scadenza di mandato da consigliere comunale, essendo stato eletto nel 2011 con la lista civica 'SiAmo Cascina e le sue frazioni', per la quale ho svolto anche il ruolo di Capo Gruppo Consiliare, oltre a quello di vicepresidente del Consiglio Comunale.

- Quali sono le motivazioni che l’hanno portata a candidarsi a sindaco?

La ragione principale è che la mia città, da tempo, non mi piace più; le ultime gestioni amministrative l’hanno impoverita ed intristita, resa sporca e trasandata; la crisi mondiale è una scusa, la nostra area sta peggio di tutte le altre e basta girare un po' per le frazioni e parlare con le persone per rendersene conto.
Confesso che, dopo cinque anni di difficile rapporto tra Consiglio Comunale (non solo per l’opposizione…) e l’amministrazione, per un attimo ho avuto l’impulso di 'mollare': vuoi per stanchezza derivante dagli sforzi nel tentare di creare forme di collaborazioni costruttive, vuoi per la troppa sovrapposizione con il mio lavoro che mi ha costretto spesso a 'tour de force' lavorativi il sabato e la domenica; poi hanno prevalso la tenacia che ha sempre contraddistinto i miei percorsi di vita, e il leggere negli occhi e nelle parole di mia nipote Benedetta, quella sana rabbia che nasce dalla voglia di combattere per le cose giuste e contro quelle ingiuste. Ecco perché l’ho fatto, per non dovermi trovare un domani a chiedermi: ma io, per 'la Bene', e per tutta quella generazione che lei rappresenta per me, cosa ho fatto? Ho combattuto? Mi sono dedicato e speso per il bene della mia comunità? Sarebbe stato terribile dover pensare di rispondersi di no, che tutto questo, potendoci almeno provare, non lo avevo fatto! E allora a che cosa erano serviti gli insegnamenti, le belle parole, i bei principi, i migliori propositi, a niente! Ecco, in futuro a mia nipote, ai miei giovani collaboratori, ma anche a tutti quei ragazzi e giovani che vedono difficile un futuro sul nostro territorio, che fino a pochi anni fa attraeva (basti pensare agli opifici e, più recentemente al Polo Tecnologico) – mi piacerebbe poter dire, perché è così, che io ci ho provato!

- Quali sono i problemi principali del Comune? Cosa in questi anni secondo lei non è stato fatto per Cascina?

I problemi che contraddistinguono la nostra Città sono innumerevoli, in questi anni, e basta girare per le strade cittadine per rendersene conto: nonostante si sia pensato in grande, in pratica si è fatto niente:

  • si è più curato l’ordinaria e la straordinaria manutenzione delle strade, dei marciapiedi, delle fognature, delle scuole che sono in condizioni disastrose (27 su 27 senza agibilità non è un dato normale ed accettabile);
  • si è fatto un piano del traffico e della mobilità 'verde',
  • si è curato l’aspetto del riciclo dei rifiuti: a fronte di una percentuale di differenziata al 72%, il riciclo si attesta a meno del 10%
  • si è curata l’emergenza abitativa: Cascina ha 287 alloggi popolari, contro i 900 di Pontedera ed i quasi 3000 di Pisa;
  • si è fatto un piano di messa in sicurezza idraulica del territorio, anzi, sono stati presi provvedimenti, con la nuova variante urbanistica, che ne aggrava la situazione;
  • si è completato il Regolamento Urbanistico e manca quello del centro storico;
  • si è fatto un piano del commercio;
  • si è implementato l’organico dei vigili urbani (ne mancano 15) per non parlare dell’assenza di un Comandante;
  • si è fatto un programma per l’accoglienza dei migranti, stipandoli in fabbricati o fatiscenti o non idonei dal punto di vista igienico sanitario;
  • si è pensato ad una strategia per la rivitalizzazione del Corso Matteotti e bloccarne la desertificazione commerciale;
  • si è istituito un servizio di trasporto pubblico per la zona commerciale di Navacchio;
  • si è fatto assolutamente nulla per cercare di mitigare il problema delle polveri sottili;
  • è stato fatto un piano di rete delle piste ciclabili e per questo, il tentativo di farne un pezzetto a pochi giorni dalle elezioni suona ancora più triste e desolante.


In buona sostanza la nostra città ha perso tempo, ha buttato al vento cinque anni della sua storia senza muoversi di un solo centimetro in avanti, anzi, secondo me, è decisamente arretrata.  

- Quali sono i punti salienti, le priorità del suo programma elettorale? In che cosa la sua proposta si differenzia da quelle dei suoi avversari?

Il nostro programma è opportunamente articolato (si può scaricare all’indirizzo web: https://sites.google.com/site/progettocascinaterzopolo/home/linee-programmatiche ), ma in termini di estrema sintesi si può rappresentare con tre titoli di carattere generale:

  • Messa in sicurezza del territorio
  • Rilancio delle opportunità occupazionali
  • Garanzia delle condizioni di sicurezza per i cittadini e le loro proprietà

Per l’attuazione adotteremmo questa linea guida:

  • costruzione di un’anagrafe puntuale di tutte le problematiche che interessano la città;
  • avvio della progettazione e della quantificazione puntuale di tutti gli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro, ristrutturazione, ampliamento o nuova costruzione (scuole prima di tutto): l’importo stimato per le opere essenziali è di circa € 600.000,00, ma è impensabile di vivere con queste strade, questi marciapiedi, queste fognature;
  • intercettazione delle risorse necessarie sia attraverso introiti come quelli derivanti dagli oneri di urbanizzazione, ma anche utilizzando opportunamente mutui, finanziamenti Regionali, Nazionali o Europei; una attenzione particolare sarà rivolta verso il taglio della spesa, che non sempre significa taglio di servizi;
  • definire in maniera puntuale la programmazione dell’arco temporale dei cinque anni di governo della città;
  • costruzione degli organi di partecipazione attiva di cittadini, associazioni o altri portatori di interessi, attraverso la costituzione dell’Assemblea delle frazioni, il Consiglio Comunale itinerante, l’Assessorato alla Partecipazione.

In buona sostanza, il nostro programma prevede di rendere ordinato, funzionale e funzionante il territorio e le funzioni strategiche della macchina amministrativa. Non è più sopportabile che le attività, anche le più normali come lo spazzamento o lo sfalcio dell’erba, non vengano eseguite in modo regolare e puntuale, se non ad un mese dalle elezioni; come dicevo prima, è un modo così triste, vecchio e stantio di tentare di abbindolare i cittadini che spero non funzioni più.

La nostra proposta si differenzia dalle altre per la concretezza senza proclami roboanti o annunci clamorosi; promettiamo di fare, ed in tempi brevi, quello che è necessario e allo stesso tempo effettivamente possibile fare, facendo i conti sia con la tempistica che con le ragioni economiche. E di farlo in trasparenza e con la massima partecipazione pubblica.

- Quale percentuale di voti si sente di poter raggiungere in queste Amministrative?

Siamo in un momento storico per cui fare delle previsioni è veramente difficile. La crisi dei grandi partiti e la disaffezione di molti cittadini alle questioni della politica, anche se si tratta di quella che gestisce più direttamente il quotidiano di ognuno di noi, rende ogni analisi davvero aleatoria. Siamo però convinti che il malcontento è molto diffuso, lo sentiamo ogni sera durante i nostri incontri in giro per le frazioni, lo leggiamo nelle istanze che ci vengono presentate dai cittadini quando li incontriamo. Ci approcciamo a queste elezioni senza obiettivi di massima, e non ponendoci il problema della percentuale dei voti.

- Quali sono i primi provvedimenti che prenderete in caso di vittoria? Oppure che tipo di opposizione farete nel caso non vinceste?

I primi provvedimenti sarebbero:

  • Modifica degli articoli del Regolamento Urbanistico, in modo da facilitare maggiori interventi sul patrimonio immobiliare esistente nelle zone storiche e agricole con conservazione e restauro dei fabbricati storici; interventi sino alla demolizione con perequazione per quelli 'semplicemente vecchi';
  • Attivazione di un percorso partecipativo per la raccolta di idee, proposte e progetti da inserire nel Regolamento Urbanistico che verrà modificato per consentire la riattivazione di una economia diffusa e non puntuale; modifiche che, comunque, premieranno gli interventi di rigenerazione e perequazione urbana, avendo quale obiettivo principale, derogabile solo per interventi utili alla comunità, il vero consumo 'zero' del territorio;
  • Attivazione di un percorso convenzionato con Confediliiza, UPPI e proprietari immobiliari in genere, che consenta al Comune di gestire direttamente le proprietà immobiliari (appartamenti e fondi commerciali ed artigianali medio-piccoli), dando in cambio di garanzie sul pagamento e sul mantenimento in efficienza dell’alloggio, al fine di iniziare un percorso virtuoso per il calmieramento degli affitti, il ripopolamento dei centri storici ed il contestuale presidio del territorio;
  • Affidamento all’Ufficio di Fiumi e Fossi o al Dipartimento di Ingegneria dello studio e della progettazione di tutti gli interventi necessari per la messa in sicurezza idraulica di tutto il territorio comunale;
  • Affidamento, utilizzando al massimo le risorse interne, della progettazione tecnico-economica e della esecuzione di tutte le attività amministrative e tecniche per avere la certificazione di agibilità a tutti gli edifici scolastici di nostra competenza, così come l’attesto di prestazione energetica e la certificazione di vulnerabilità sismica (termine scaduto al 31.12.2010);
  • Attivazione di un percorso tecnico-amministrativo, avvalendosi delle esperienze maturate dall’associazione dei comuni virtuosi, per l’adesione alla strategia 'Rifiuti Zero' che ci porti verso il traguardo entro il 2020.
  • Richiesta dell’immediata convocazione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza della Provincia di Pisa, presso la Prefettura, per analizzare e risolvere il problema sicurezza della nostra città, con l’obiettivo di implementare le forze dell’Ordine o di militari a presidio delle varie frazioni.
  • Attivazione di un percorso di collaborazione con tutte le scuole comunali e provinciali ed il mondo del lavoro (commerciale, artigianale, professioni, ecc), per favorire l’avvio dei nostri ragazzi ad un primo approccio lavorativo, contestuale all’attività scolastica.
  • Convocazione della proprietà dell’ex Mostra del Mobilio, per un confronto che scongiuri o limiti l’impatto negativo socio-economico, ma anche urbanistico, che comporterebbe la costruzione di nuovi 5000 mq commerciali alle porte della città ed il consumo di circa 90.000 mq di terreno nell’area ex Cittadella dello Sport.

- Perché i cittadini dovrebbero votarla?

Innanzitutto perché io sarei un sindaco come tutti loro, che non deve rispondere ad alcuna Segreteria di partito. Perché valuterei le azioni nell’ottica del beneficio esclusivo dei cittadini di Cascina; perché non sarei vincolato a garantire organizzazioni che invece proiettano le aspettative su un’area più vasta. Perché ho le idee chiare su come rilanciare la mia città, difendendone i pezzi più pregiati e proiettandomi verso un progetto di crescita. Perché farei tutto con la massima trasparenza e partecipazione.

Ma soprattutto perché non possono e non devono più accettare:

  • di avere 27 scuole su 27 senza l’agibilità e verifica di vulnerabilità sismica;
  • che ci siano abitazioni e sottopassi che dopo solo due gocce di pioggia allagano;
  • di vedere concittadini che dormono in auto ed accompagnano i propri figli a scuola solo quando ci sono i soldi per la benzina;
  • che ci siano soggetti che acquistano terreni agricoli per poi vederli diventare edificabili in seguito ad una 'magica' variante;
  • che vengano erogati contributi a pioggia, senza alcun principio di merito, ma secondo logiche che non seguiamo;
  • di sostenere alcune voci di costo, come € 200.000 per il Cascina calcio; € 137.000 per l’Ufficio di Gabinetto dei Sindaco; € 420.000 per acquistare e mettere solo in sicurezza una vecchia fornace, senza programmi di utilizzo.

Insomma, per il bene di Cascina!

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