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Elezioni Politiche 2013

Elezioni politiche: il direttore di Gay.it si ritira dalla corsa a fianco del Prof

Alessio De Giorgi, attraverso un articolo sul suo sito, annuncia di fare un passo indietro: era candidato al Senato in Toscana per la lista di Mario Monti. "Io vittima di un tritacarne vero e proprio, contro di me campagna denigratoria" afferma

Alessio De Giorgi si ritira, niente candidatura al Senato nella lista toscana di Mario Monti per il direttore di Gay.it, dopo la campagna contro di lui di 'Libero' e le polemiche su alcuni siti editati dalla testata da lui fondata. L'annuncio della rinuncia arriva con un articolo sul suo sito e non senza andare all'attacco della "campagna denigratoria" nei suoi confronti. De Giorgi denuncia di essere stato "vittima di un tritacarne vero e proprio" che lo ha coinvolto con "una intensità inaudita e non applicata a nessun altro candidato della prossima competizione elettorale". Tutto questo con "il disegno" di "mettere in difficoltà il senatore Monti e la sua lista". E replica punto su punto. De Giorgi puntualizza che quelle che sono state "spacciate per reati" sono "attività assolutamente lecite svolte dalle società di cui ero prima amministratore avendo dato le dimissioni proprio a causa del mio impegno in campagna elettorale ed adesso socio al 20,4%".

E anche sull'inchiesta giudiziaria che vede coinvolta la società che gestisce il locale Mamamia di Torre del Lago, di cui è socio, riguarda reati che "non rientrano minimamente nelle fattispecie previste" dal decreto sulle 'liste pulite', "né che rendono incompatibile la mia candidatura all'interno della lista, regolata da un codice etico ben più restrittivo del succitato decreto". Anche dopo la rinuncia fa sapere che continua a sentirsi "impegnato nella campagna elettorale delle liste che fanno riferimento al senatore Monti". Un movimento al quale è arrivato dopo essere stato componente dell'assemblea nazionale del Pd e sostenitore della candidatura di Matteo Renzi alle primarie del centrosinistra. Solidarietà per la "violenta campagna anti-gay" messa in atto nei suoi confronti gli arriva, in una nota congiunta, dagli ex compagni di battaglie e di schieramento, Anna Paola Concia, Sergio Lo Giudice, Ivan Scalfarotto e Alessandro Zan, candidati LGBT alle prossime elezioni per la coalizione di centro-sinistra.

PARTITO DEMOCRATICO. E anche da Pisa, sua città 'adottiva', gli arriva una espressione di vicinanza. "Quella usata contro Alessio De Giorgi è una strategia che la stampa berlusconiana conosce bene - afferma il segretario provinciale del Pd Francesco Nocchi - in questi giorni nei confronti di Alessio, candidato al Senato con la lista Monti, è stato applicato in maniera scientifica il 'Metodo Boffo'. A lui va la mia solidarietà per quello che è successo. Non condividevamo la sua scelta di candidarsi con Monti, perché a nostro avviso non era coerente con il suo percorso politico, passato e recente. Ne siamo tuttora convinti e ne è una conferma il fatto che in questi giorni ben pochi dei suoi nuovi compagni di avventura lo abbiano sostenuto, almeno pubblicamente".

"È sempre più evidente, anche dopo l'abbraccio tra Movimento 5 Stelle e Casa Pound e dopo gli strali di Grillo contro il riconoscimento della cittadinanza italiana ai figli di immigrati nati in Italia - prosegue l'esponente del Partito Democratico pisano - che la sola coalizione in grado di fare una battaglia a viso aperto sul tema dei diritti civili è il centrosinistra. Il Pd lo ha già fatto in questo Parlamento, quando da soli abbiamo votato perché ci fosse anche in Italia una legge che punisse l'omofobia: legge bocciata col voto della destra, della Lega e di tutte le forze che oggi sostengono la candidatura di Monti; lo faremo nel prossimo Parlamento quando riproporremo la legge contro l'omofobia, il riconoscimento delle unioni civili sulla base del modello tedesco e il riconoscimento della cittadinanza italiana per i figli degli immigrati nati in questo Paese".

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