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Caso Ericsson: coordinamento antiliberista Pisa-Genova e interrogazione parlamentare

Si muove la politica pisana contro la dismissione della sede al Crn. Ucic-Prc contatta altri consiglieri comunali genovesi, mentre il Pd in Parlamento attende la risposta del Governo

Dopo le proteste e gli appelli alla salvaguardia dei posti di lavoro e della presenza della Ericsson a Pisa, altre iniziative sono in corso di realizzazione da parte della politica pisana.

Da un lato il gruppo consiliare Una Città in Comune-Rifondazione Comunista ha avviato una collaborazione con le altre forze della sinistra antiliberista di Genova per "mettersi in rete e portare avanti la battaglia per la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici". Una nota congiunta infatti dei consiglieri comunali Auletta e Ricci, insieme a quelli genovesi Antonio Bruno, Cliza Nicolella e Giampiero Pastorino, promette battaglia.

"Le istituzioni - si legge - hanno investito in ricerca per costruire tessuti economici di punta, che spingessero sull'innovazione e l'alta qualità, ma l'hanno fatto sulla base di un'idea superata di 'sviluppo', che ha favorito gruppi grandi e potenti senza spingere sulla costruzione di un sano tessuto economico indipendente che mettesse a frutto le competenze costruite col sistema formativo del Paese nei diversi territori, senza finanziare direttamente posti di lavoro in ambiti strategici dell'economia. Il comportamento di Ericsson è frutto di un'idea predatoria dell'economia: le multinazionali sottraggono risorse ad un territorio e poi, quando hanno incassato tutto quello che possono, scappano. La Ericsson deve restituire quanto ha avuto, e devono essere bloccate le ulteriori forme di finanziamento previste".

Sul lato concreto: "Esprimiamo sostegno e solidarietà nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici nella loro vertenza con i vertici aziendali di Ericsson. Chiediamo il ritiro del Piano di ristrutturazione e licenziamenti e la tutela di tutti i posti di lavoro. Contemporaneamente, lavoriamo perché i principi del neoliberismo su cui l'azienda si muove vengano finalmente messi in discussione a partire dalle loro fondamenta. A Pisa abbiamo ottenuto l'approvazione di un atto di indirizzo per una legge regionale sull'insediamento di multinazionali nei nostri territori, subordinandone la presenza al rispetto di criteri di politica industriale basati sul principio dello sviluppo sostenibile e della responsabilità sociale e ad una serie di vincoli per non permettere delocalizzazioni speculative. A Genova siamo riusciti a far approvare un ordine del giorno sulla tutela occupazionale, che chiede coordinamento tra le istituzioni locali interessate dalla vertenza in modo da aprire un confronto con il Governo e le Regioni".

Di diversa connotazione politica, di respiro nazionale, ma sempre nell'ottica della tutela del lavoro c'è l'interrogazione parlamentare dei deputati Pd Paolo Fontanelli, Maria Chiara Carrozza e Federico Gelli. "Mi è arrivata conferma dal presidente della Commissione Attività produttive Guglielmo Epifani che la risposta da parte del Governo all'interrogazione sulla vicenda Ericcson arriverà mercoledì prossimo" afferma Fontanelli. Nel documento si chiedeva "quali iniziative intendono assumere i Ministri affinché vengano revocate le procedure di mobilità per il licenziamento dei lavoratori del centro di ricerca pisano e quali misure intendono adottare al fine di conoscere le strategie organizzative e di mercato che la multinazionale svedese ha intenzione di attuare nel nostro Paese e in particolare a Pisa".

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