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Dagli ex Ctp alle 'Case di quartiere': incontri in città promossi da Diritti in Comune

Primo appuntamento per discutere degli istituti partecipativi di Pisa al Circolo Arci 'Pace e Lavoro' a Porta a Mare

Si svolgerà domani martedì 26 ottobre alle ore 21.30 al circolo Arci 'Pace e Lavoro' di Porta a Mare l’incontro pubblico promosso dalla coalizione della sinistra 'Diritti in Comune' sul tema della partecipazione e degli istituti partecipativi di Pisa.

"In questi 3 anni e mezzo - scrive in una nota il gruppo - la maggioranza che sostiene la giunta Conti ha completamente annullato qualsiasi forma di partecipazione. E la proposta di delibera con cui la giunta vuole istituire degli organismi di cooptazione facoltativi, con criteri maggioritari ne è la dimostrazione. Infatti la giunta propone di modificare lo statuto togliendo a questi organismi qualsiasi attribuzione e funzione, lasciando facoltativa la sua istituzione e scegliendo la cooptazione come criterio di selezione. A questo si aggiunge la proposta di cooptare anche rappresentanti delle associazioni di categoria e degli ordini professionali, in una logica estranea al confronto sugli interessi generali della cittadinanza. Tutto questo non ha nulla a che vedere con la partecipazione ma serve solo a creare strumenti di consenso per la giunta in vista delle elezioni".

Diritti in Comune ha già lanciato alcune proposte, come il Bilancio partecipativo, le assemblee cittadine per zona/quartiere, tavoli di confronto. "Proponiamo anche la costituzione di Consigli di quartiere da costruire su base elettiva e che siano punti di riferimento per la cittadinanza. Da sempre sosteniamo che occorre ripartire dai quartieri per questo proponiamo anche delle Case di quartiere. Gli spazi delle ex-circoscrizioni fanno, infatti, parte del nostro patrimonio di abitanti di Pisa e oggi sono completamente lasciate in uno stato di abbandono da questa amministrazione. Secondo noi dovrebbero essere, invece, centri di reale partecipazione interni ai quartieri, utili a riavvicinare le cittadine e i cittadini alla gestione della città".

Potrebbe esserci una "collocazione di attività e funzioni concrete che aiutino i cittadini e le cittadine ad affrontare i problemi della vita quotidiana. Avremo così delle vere e proprie case di quartiere nei diversi quartieri che, operando di concerto con le altre realtà sociali (ad es. circoli), saranno a disposizione per attività autogestite. Per questo proponiamo - conclude la nota - di avviare un percorso di incontri ed assemblee di quartiere al fine di proporre una serie di modifiche alle attuali disposizioni per l’utilizzo dei locali delle ex-circoscrizioni al fine di individuare, operando di concerto con le realtà sociali presenti nei quartieri, la migliore forma di gestione condivisa per restituire alle cittadine e ai cittadini questi spazi di fruizione pubblica mettendoli così a disposizione per attività realmente autogestite".

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