rotate-mobile
Politica

Ex Stallette, Una città in comune-Prc: "La politica si prenda le sue responsabilità"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Il caso della Stallette diventa ogni giorno che passa sempre più un buco nero con l’emergere del fatto che il danno economico al Comune è causato da infinite irregolarità interne ed esterne, ampie responsabilità a tutti i livelli: aumento dei costi di progettazione e realizzazione dei lavori, concordanza degli importi, mancato funzionamento del sistema di controllo, risorse pagate anticipatamente per lavori mai realizzati. Siamo davanti ad un vero e proprio fallimento politico ed amministrativo dell’amministrazione Filippeschi, proprio sui suoi progetti simbolo, che rappresentano gli investimenti più importanti fatti negli ultimi anni; fallimento condito inoltre da una assenza di trasparenza che nell’ultimo mese si è resa evidente anche alla città.
Altro che giustizialismo, come qualcuno ha sostenuto, la richiesta delle opposizioni di una commissione d'indagine - che non si sostituisce certo alla magistratura - era più che fondata.
Oggi il rischio è che questa vicenda  si chiuda con l’individuazione di un "capro espiatorio”, evitando di andare a fondo nella comprensione dei meccanismi che hanno reso possibile che tutto ciò avvenisse: questo per noi è invece indispensabile. Teniamo presente che in un periodo in cui le amministrazioni locali non effettuano più alcun tipo di lavoro internamente, la capacità di controllo dei lavori svolti tramite soggetti privati diventa l'attività principale per poter garantire i cittadini su come vengono spesi i soldi pubblici, e per evitare di trovarsi con contenziosi lunghi e costosi (vedi il caso del parcheggio Piazza Vittorio Emanuele). La macchina comunale deve essere messa in condizione di funzionare bene, se ci sono problemi vanno capiti e risolti: lasciare tutto immutato produrrebbe ulteriori danni e farebbe perdere ulteriore credibilità agli occhi dei cittadini.
L'altro elemento è la trasparenza: laddove si creino problemi ne deve essere data immediatamente comunicazione anche alle opposizioni, perché possano svolgere il loro ruolo di controllo e garanzia a prescindere dalle opinioni politiche: questo non è avvenuto.
Colpisce ad esempio il fatto che l’assessore ai lavori pubblici riveli alla stampa solo sabato 15 novembre la notizia di essersi recato in Procura a fine Ottobre consegnando la relazione dell’ingegner Aiello: sono troppe le notizie che escono da Palazzo Gambacorti “ad orologeria”, e non vengono comunicate tempestivamente nelle sedi istituzionali e ai consiglieri comunali.
 Come mai nella discussione avvenuta in consiglio comunale per l’istituzione della commissione d’indagine la notizia della visita dell’assessore Serfogli in Procura non è stata data? Come mai solo martedì scorso lo stesso Assessore scrive una lettera evidenziando tutte le principali falle del procedimento e non quando è stata approvata dal Consiglio comunale la delibera con cui si stanziavano gli ulteriori 500 mila euro per il completamento dell’opera? E ancora, come mai ad oggi agli interrogativi posti dall’assessore – ovvero se vi è il completamento del progetto esecutivo di variante, se è stato validato, se è stato nominato il collaudatore in corso d'opera, se è stata incamerata la cauzione da 126 mila euro - non ci sono ancora risposte?
Riteniamo che la giunta Filippeschi debba fare  velocemente chiarezza. Chiediamo in primo luogo che, al di là degli eventuali accertamenti che potranno fare la magistratura e la Corte dei conti, la Giunta si assuma tutte le sue responsabilità politiche ed amministrative, non sottraendosi ai suoi compiti come fatto fino ad oggi.
Il segretario generale in merito ai Piuss e ad altri interventi complessi metteva già da tempo in evidenza tre tendenze: la  dilatazione dei tempi di realizzazione; la progettazione incompleta; l’adozione non motivata di varianti con accrescimento dei costi; affermando: “Tali tendenze (o cattive abitudini) rappresentano delle disfunzioni che devono essere valutate con estrema attenzione perché vanno ad incidere sul buon andamento dell’attività amministrativa e possono costituire il lasciapassare per fenomeni più gravi, come quelli corruttivi”. Come mai non se ne è tenuto di conto?
Alla luce di tutto ciò e della vicenda delle Stallette ancora tutta da chiarire riteniamo indispensabile che si proceda ad una verifica puntuale e a tappeto su tutti gli interventi complessi, a partire proprio dai PIUSS,  perché non vi siano altre ombre, e che questo sistema dei controlli venga fatto prima dell’approvazione del bilancio preventivo. Non sarebbe tollerabile scoprire magari tra qualche mese che quello dello Stallette non è un caso isolato.

Ciccio Auletta
Marco Ricci
Consiglieri comunali gruppo Una città in comune-Prc

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ex Stallette, Una città in comune-Prc: "La politica si prenda le sue responsabilità"

PisaToday è in caricamento