Fast park a Marina di Pisa, Una città in comune: "Con Conti una città a misura di parcheggio"
Parteciperemo al flash mob promosso dalle associazioni ambientaliste per la giornata di sabato 2 aprile contro la realizzazione del Fast Park da 139 posti a Marina di Pisa.
Da ottobre scorso, quando la Giunta comunale ha approvato il progetto, continuiamo a ripetere che si tratta di una decisione semplicemente fuori dal tempo e dalla storia. E altrettanto scandalosi sono i 2 milioni di euro che, con tanto di plauso del Presidente Giani, la Regione Toscana ha attribuito al Comune di Pisa per costruire questo scempio.
Sembra proprio che PD e Lega vivano in un altro mondo, in cui l’emergenza climatica, l’inquinamento e il congestionamento delle nostre strade da traffico non esistono, e in cui l’unico problema sia trovare nuovi spazi per le auto.
Ma il consiglio comunale non aveva approvato all’unanimità la mozione per dichiarare lo stato di emergenza climatica?
Mentre in altre città si discute su come accelerare la transizione dalle auto private alla mobilità sostenibile, nella nostra si continuano a pianificare migliaia di metri quadri aggiuntivi di parcheggi rilanciando l’utilizzo del mezzo privato che invece è necessario disincentivare. Il problema è particolarmente evidente in estate nel caso del litorale, quando lunghe code di auto, per chilometri lungo le strade di accesso, sono la regola. Un ulteriore parcheggio non servirà a eliminare le code ma, al contrario, aumenterà un traffico che è già insostenibile.
Si potrebbero per esempio utilizzare i molti parcheggi scambiatori già esistenti in città, e che in estate sono sottoutilizzati, per far partire da lì delle comode, veloci e frequenti navette al prezzo del bus urbano da e verso Marina di Pisa e Tirrenia, che potrebbero inoltre fornire un servizio più efficiente perché più capillare, decongestionando le strade verso il mare dal traffico e dalle code che nessuno vuole.
Sono questi i punti che abbiamo ribadito anche in consiglio comunale quando è stata approvata la variazione del piano delle opere pubbliche. E’ bene evidenziare che la maggioranza non aveva il numero legale, che gli è stato garantito con il voto favorevole di un consigliere di minoranza, altrimenti la delibera non sarebbe stata approvata.