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"No alla guerra, fuori dalla Nato": in presidio a Camp Darby

Un flash mob promosso da Unione Popolare e a cui hanno partecipato Potere al Popolo!, Cambiare Rotta, Organizzazione giovanile comunista e Partito della Rifondazione Comunista

Flash mob di Unione Popolare venerdì 9 settembre prima di fronte al CISAM, poi alla base Usa di Camp Darby per dire no al progetto della cittadella militare a Pisa e no alla guerra. Al presidio hanno partecipato per Unione Popolare Potere al Popolo!, Cambiare Rotta, Organizzazione giovanile comunista e Partito della Rifondazione Comunista.

"Se c’è una certezza per i partiti che continuano a governare con Draghi o alla finta opposizione della Meloni, è la collocazione internazionale dell’Italia. Come ha dichiarato lo stesso Draghi al meeting di comunione e liberazione di Rimini 'L’Italia ce la farà, con qualsiasi governo!'. A fare cosa? A mantenere il paese sia nello scacchiere guerrafondaio della NATO, sia nei vincoli di bilancio imposti dall’Unione Europea - sottolineano da Potere al Popolo - con il Documento di Economia e Finanza 2022 il governo Draghi ha aumentato le spese militari di 38 miliardi, togliendo lo 0,5% del PIL in istruzione e lo 0,8% per la sanità in favore del complesso-militare-industriale italo/europeo. L’obiettivo è portare le spese militari al 2% del PIL".

"Con il vincolo esterno euro-atlantico si persegue la creazione del polo imperialista europeo, che affronta le controversie internazionali con le cosiddette 'guerre di civiltà contro i dispotismi orientali' come in Ucraina, trascinandoci sull’orlo di una terza guerra mondiale - proseguono da Pap - rompere con l’euro-atlantismo diviene una questione di sopravvivenza non più rinviabile, per costruire un’alternativa alla crisi energetica determinata dalla speculazione finanziaria sulle fonti energetiche. Una politica bellicista che investe i nostri territori, con la militarizzazione della ricerca pubblica e dell’Università di Pisa, con il progetto della base militare a Coltano, proposta dal governo Draghi, sponsorizzata dal sindaco della Lega Conti e dal PD".

"Nessuno 'spacchettamento' per una base che costerebbe 190 milioni. Né a Coltano né altrove! Chi la vuole, come il presidente dell’Ente Parco Bani, si deve dimettere - proseguono - Potere al Popolo e Cambiare Rotta hanno partecipato al presidio con Unione Popolare per ridare centralità alla lotta contro la guerra, per una transizione ecologica senza centrali a carbone e nucleari, bocciate da un referendum popolare e rientrato nell’agenda Draghi, per una ricerca pubblica ed una Università al servizio della pace, non della guerra. Contro l’occupazione militare del territorio pisano, per lo scioglimento della NATO, per lo stop alla partecipazione dell’Italia negli scenari di guerra, per la costruzione di un sistema di cooperazione internazionale fondato sulla diplomazia e sulla pace tra i popoli".

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