rotate-mobile
Politica

Fli: vicenda Leopolda e spazi culturali e sociali a Pisa, fermiamo tutto e riflettiamo insieme

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

La vicenda degli spazi sociali a Pisa sembra essere sempre più ingarbugliata e la frettolosa presentazione del bando per l’assegnazione della Leopolda stoppata da tutte le forze politiche nelle scorse ore dalle due commissioni congiunte comunali per richiesta di approfondimenti rende l’idea di  come , a due mesi dal primo confronto in materia , non sia facile risolvere la vicenda.

Pisa , città universitaria , è indubbio che necessiti più di altre realtà , di luoghi di aggregazione e socializzazione da integrare al fisiologico e storico associazionismo cittadino.

Sono lontani i tempi , 1994 , quando il Vicesindaco Carrozza di allora preconizzava per Pisa  la nascita della Casa della Cultura a cui sicuramente nel 1996 potè sembrare che la Leopolda , nata su forte impulso di un cartello di associazione ed un fondo europeo, potesse essere una risposta contingente seppur  non quella indicata.

Oggi però la fame di spazi a Pisa resta tanta , c’è chi occupa abusivamente (Nevroz ) chi occupava a mezzo servizio( Rebeldia ) chi fruisce con metodi ibridi vedi bandi ad hoc rinnovabili spendendo poco di affitto ma magari di manutenzione ordinaria ( 40.000 eu ) e magari prossimamente con aggravio della straordinaria (altri 23.000 ) con però eventuali partite di giro di contribuzioni pubbliche previste nel nuovo bando tralasciando lavori in vista per 800.000 ? (chi pagherà a quel punto?)

Il tutto mentre a tutti i livelli esiste una fame di spazi Futuro e Libertà pensa che la vicenda Leopolda debba vedere una necessaria ristrutturazione e ripensamento sulla politica degli spazi aggregativi e culturali che veda consiglio comunale e giunta aprire un tavolo di confronto dove l’amministrazione si riappropri di un ruolo guida come quello applicato per gli spazi dello sport e dove spazi e luoghi non siano più destinati a chi fa da se o gruppi con bandi ma affidi e destini in base alle esigenze a storia di attività ad associati,  a Pisa nello sport a mio giudizio più  bene che male funziona perché non provare con il sociale e la cultura? Su questo siamo pronti a confrontarci per nuovi progetti per Pisa dove la prepotenza od essere figli di un dio minore non crei ingiustizie oltre che poi alla fine quando c’è stato  da pagare il conto intervenga sempre e comunque il comune, per meglio dire noi cittadini. Allora meglio che gestisca chi paga o pagherà.

 

Massimo Balzi
Direttivo FLI Pisa

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Fli: vicenda Leopolda e spazi culturali e sociali a Pisa, fermiamo tutto e riflettiamo insieme

PisaToday è in caricamento