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Frasi no-vax e aggressive su Facebook: bufera sull'amministratore di Sepi

Iacopo Cavallini è al centro delle polemiche per un post antivaccinista su Facebook. Opposizioni all'attacco

Una bufera social sta travolgendo in queste ore l'amministratore unico di Sepi Iacopo Cavallini. Il responsabile dell'ente di riscossione delle imposte, società pubblica in tutta evidenza di grande importanza, ha pubblicato su Facebook nei giorni scorsi un post molto forte contro i vaccini anti-Covid e chi vi aderisce. Se sui social di esternazione al limite - e oltre - se ne vedono ogni giorno, più raro è la loro provenienza da chi ricopre incarichi istituzionali di vertice. Il caso politico quindi è ben presto scoppiato. 

Il Partito Democratico di Pisa chiede una presa di posizione "senza ambiguità". "Le istituzioni ed i cittadini - scrive in una nota - hanno il dovere di affidarsi solo alla ricerca scientifica e non ad un pensiero personale senza evidenze. Per questo abbiamo chiesto di portare il tema in Consiglio Comunale ed in Commissione permanente. Pertanto è opportuno che Cavallini rassegni immediatamente le dimissioni". Il Pd chiede poi un "segnale chiaro" anche al sindaco di Pisa Michele Conti. Il primo cittadino, sui quotidiani locali, ha preso le distanze dal messaggio espresso dall'amministratore Sepi, confermando la sua fiducia nei vaccini e nella scienza e parlando di "toni inaccettabili". Resta inoltre da chiarire l'ipotesi che il post non sia stato scritto da Cavallini, bensì da qualcuno che possa aver avuto accesso al profilo. 

Al momento nulla cambia sotto il profilo istituzionale, ma il fuoco di fila delle opposizioni è unanime e durissimo. Francesco Auletta di Diritti in Comune ripercorre l'episodio: "Le affermazioni di Cavallini lo pongono in netto contrasto con il ruolo pubblico che ricopre e con le norme che lui stesso, in virtù di quel ruolo, dovrebbe far rispettare. Paradossale l'accusa di 'nazismo' rivolta a chi sostiene la campagna vaccinale, visto l'appoggio che il fronte no-vax riceve dalle forze di destra e neo-fasciste. Assolutamente inaccettabile, poi, prospettare quasi con compiacimento gravi conseguenze future sulla salute delle persone vaccinate. Affermazioni che diventano ancor più rilevanti in quanto a diffonderle è un amministratore pubblico. Gravissime, infine, le dichiarazioni in cui si riportano situazioni cliniche per sentito dire a sostegno delle proprie posizioni, perché di questo si nutrono le fake news che circolano in rete e che spaventano la cittadinanza, senza alcuna veridicità o senza la possibilità di essere verificate. Tutto ciò non fa che inquinare la discussione pubblica, già di per sé delicata, sull'adesione alla campagna vaccinale anti-Covid e nasconde il vero, grande problema internazionale: i profitti delle multinazionali del farmaco e il mancato accesso ai vaccini di milioni di persone nei paesi più poveri a causa dei brevetti".

I consiglieri Pd Olivia Picchi e Vladimiro Basta insistono: "Il paragone con il nazismo va oltre il cattivo gusto e l'ignoranza, è uno schiaffo alla storia, alle vittime e ai loro familiari. Difficile pensare che sia questione di ignoranza per una persona come il prof Cavallini, agghiacciante pensare che si possa arrivare a tale spregio. Il tono aggressivo, da bullo che rivolge a chi non la pensa come lui, l'auspicio che le persone vaccinate si ammalino, vanno oltre al problema di essere il rappresentante di Sepi. Se veramente il suo profilo è stato hackerato, denuncia o meno, Cavallini smentisca in modo categorico tali affermazioni e esprima la sua posizione. Diversamente il Sindaco proceda alla sua sostituzione. Conti non se la può cavare dicendo che Cavallini deve occuparsi dei numeri".

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