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Frecce Tricolori a Tirrenia, Ucic: "No alla parata militare"

Secondo Una Città in Comune-Rifondazione Comunista l'esibizione è fuori luogo per vari motivi: il costo delle manutenzioni, i danni ambientali, la propaganda militare

"Una manifestazione, per quanto spettacolare, che altro non è che un'ennesima parata militare. Lo sfoggio di reparti militari di addestramento e combattimento che mostrano alla popolazione italiana il loro lato 'divertente' e affascinante. Potrebbe sembrare un minimo di compenso dovuto per l'1,5% del PIL che gli italiani versano ogni anno per le spese militari".

Così il gruppo consiliare Una Città in Comune-Rifondazione comunista definisce l'esibizione delle Frecce Tricolori, prevista sul litorale pisano per sabato 10 e domenica 11 settembre. Uno spettacolo di circa 2 ore e mezza, per cui si attendono circa 100mila persone.

"Visto che paghiamo tutti questi soldi - prosegue Ucic - almeno che ogni tanto ci facciano divertire. Tuttavia noi crediamo che, in questo momento di gravissima crisi internazionale e di profonda crisi economica, questo tipo di manifestazioni siano insostenibili da tutti i punti di vista: economico, politico ed ecologico".

Dal lato dei costi e della logistica la lista afferma che "l'aeroporto di Pisa sarà chiuso per motivi di sicurezza, e sempre per motivi di sicurezza e di gestione dell'afflusso delle persone vi sarà un'attivazione straordinaria delle Forze dell'Ordine. La manutenzione delle pattuglie acrobatiche rappresenta un aggravio della spesa militare per puri motivi di pubblicità e propaganda". Su quello ambientale "le esibizioni acrobatiche rappresentano un picco di inquinamento atmosferico ed acustico di cui un litorale che è in gran parte Parco Naturale e che è già stato martirizzato dal traffico privato di un'intera estate potrebbe fare tranquillamente a meno".

Per le questioni politiche invece Ucic spiega che "la pubblicità e la propaganda acritica delle Forze Armate in un momento di gravissima crisi internazionale e di scenari di guerra in cui siamo comunque coinvolti rappresenta un problema. Si può e si deve discutere dell'utilizzo Costituzionale delle Forze Armate in un momento così terribile per molti popoli, ma non si possono e non si devono utilizzare le Forze Armate per il 'gioco' e il 'divertimento'. Le armi, e in particolare gli aerei militari, non sono giocattoli. Tutti i bambini sopravvissuti ai bombardamenti negli ultimi mesi in Siria, Yemen, Iraq, Afghanistan, potrebbero testimoniarlo".

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