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Fusione dei Comuni, cittadini al voto: domenica e lunedì seggi aperti

In sette Comuni della Provincia di Pisa i cittadini saranno chiamati ad esprimere la propria opinione tramite un referendum consultivo. I Municipi in cui si voterà sono Casciana Terme-Lari, Lorenzana-Crespina, Palaia-Peccioli-Capannoli

Urne aperte domenica e lunedì 6-7 ottobre 2013 in sette Comuni della Provincia di Pisa in cui gli abitanti saranno chiamati ad esprimersi, tramite un referendum consultivo,  sulla fusione. Casciana Terme-Lari, Lorenzana-Crespina, Palaia-Peccioli-Capannoli: questi i Municipi in lizza. In caso di vittoria del sì dunque i sette Comuni si ridurrebbero a tre.

Sarà possibile votare domenica dalle 8 alle 22 e lunedì dalle 8 alle 15.

L'APPELLO DELLA REGIONE. "Andate a votare". L'assessore alla presidenza e al rapporto con gli enti locali della Toscana, Vittorio Bugli, invita i cittadini a recarsi alle urne e partecipare ai nove referendum consultivi che si svolgeranno in diciannove Comuni della regione. "È importantissimo andare a votare - dice Bugli - perché questa è l'opportunità che i cittadini hanno per esprimere il proprio pensiero in tutti quelle realtà dove è stata proposta, dai consigli comunali o da comitati di cittadini, una fusione tra due o più comunità. La legge dice che la Regione deve sentire i Comuni e poi decidere: in Toscana la scelta è stata quella di far svolgere un referendum per sentire direttamente i cittadini. Per questo è importante andare domenica e lunedì alle urne facendosi un'idea precisa su cosa comporta un'eventuale fusione".

Ecco i Comuni chiamati al voto per il referendum sulla fusione in Toscana: Borgo a Mozzano - Pescaglia, Pratovecchio - Stia, Capannoli - Palaia - Peccioli, Aulla - Podenzana, Crespina - Lorenzana, Villafranca in Lunigiana - Bagnone, Casciana Terme - Lari, Campiglia Marittima - Suvereto, San Piero a Sieve - Scarperia. 


PROVINCIA DI PISA. Il presidente della Provincia di Pisa Andrea Pieroni, alla vigilia del referendum consultivo sui progetti di fusione tra Comuni, si schiera a sostegno del sì e definisce l’appuntamento “un fatto storico, poiché segna l’inizio di un’inversione di tendenza, dopo decenni di parcellizzazione dei livelli di governo locale, verso entità amministrative più ampie e capaci di erogare servizi più efficienti ed efficaci”.
“E’ un sì necessario e opportuno anche in relazione ai progetti di superamento dell’attuale assetto delle Province - spiega Pieroni - senza la fusione dei comuni, infatti, questi non saranno certamente nelle condizioni di governare funzioni complesse che necessitano di professionalità e competenze più elevate. Su materie come la pianificazione territoriale ed urbanistica ad esempio, livelli di governo più ampi sono imprescindibili per uno sviluppo coerente e sostenibile del territorio. Allo stesso tempo con le fusioni si potrà avviare anche una rivisitazione delle attuali Unioni dei Comuni, sorte in maniera non omogenea, spesso con entità che risultano troppo grandi o troppe piccole”.
“Un plauso va a tutti gli amministratori comunali che si sono fatti trovare pronti a questo auspicato cambiamento - aggiunge il presidente della Provincia - hanno anteposto l’interesse dei propri cittadini ad ogni sterile rivendicazione della propria “poltrona”, dimostrando lungimiranza e vero attaccamento alla funzione pubblica ricoperta”.
“Le identità locali non saranno certamente accantonate con le fusioni - conclude Pieroni - Le nuove amministrazioni, più moderne, capaci di rilanciare i propri investimenti ed erogare servizi migliori a minor costo, non cancelleranno la storia e le tradizioni locali. Si tratta di due piani totalmente diversi ed è per questo che mi auguro che tanti cittadini domenica e lunedì scelgano per il sì e per un futuro di opportunità e di miglioramento della qualità della vita dei nostri territori”.

L'APPELLO DEL PRESIDENTE DELL'UNIONE VALDERA SIMONE MILLOZZI

L'APPELLO DEL SINDACO DI PISA E PRESIDENTE DI LEGAUTONOMIE MARCO FILIPPESCHI

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