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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Gettone di presenza illegittimo: i capigruppo 2009 devono restituire 14mila euro

Prima la modifica al Testo Unico Enti Locali della finanziaria 2009 e l'incertezza sulle indennità. Poi l'attuale richiesta di dati da parte della Guardia di Finanzia e la lettera di recupero crediti del Comune ai consiglieri. Il dirigente: "Atto precauzionale dovuto"

Situazione scomoda per i 12 consiglieri che, dal 1° gennaio al 31 agosto 2009, hanno partecipato alla Conferenza dei Capigruppo del Consiglio Comunale, in veste di capogruppo o come membro sostituto. A seguito della recente richiesta di accesso della Guarda di Finanza di Firenze, che chiede i dati in merito a quanto era stato loro corrisposto a titolo di gettone di presenza, la Direzione Comunale competente della struttura tecnico-organizzativa del Consiglio ha inviato agli interessati un atto di messa in mora e recupero crediti per cifre che vanno dai 144 ai 1800 euro, per un totale di 13.902,65 euro.

La vicenda si protrae da quasi 5 anni, proprio il lasso di tempo in cui si prescrive il credito dell'Erario. Tutto nasce dalla legge finanziaria 2009 che, modificando l'articolo 82 del Tuel, non menziona più la Conferenza dei Capigruppo fra le attività coperte dal gettone di presenza. Il Comune di Pisa, nell'incertezza del dato normativo, chiese in data 7 luglio 2009 parere al Ministero degli Interni che rispose, il 2 settembre, che l'indennità non era dovuta. I dubbi dell'Amministrazione risultavano fondati poiché l'Anci, in un parere rilasciato a Lucca ma esteso a tutti i Comuni, riconosceva la Conferenza come Commissione, per cui compresa e legittimata al gettone di presenza. Alla fine, come atto precauzionale, la Direzione Comunale sospese il rimborso dalla data del 1 settembre 2009, riservandosi di recuperare le cifre elargite non appena si fosse risolta la questione.

E siamo ad oggi: la questione non è risolta, ma l'interesse della Guardia di Finanza ha fatto scattare la misura preventiva di recupero del credito, in modo tale da scongiurare ulteriori interventi della Corte dei Conti a seguito della scadenza dei termini della imminente prescrizione. I pagamenti dovranno essere effettuati entro 60 giorni dalla ricezione dell'atto, inviato il 29 novembre scorso. Il Dirigente responsabile, l'avvocato Pietro Pescatore: "Abbiamo fatto tutto il necessario nell'interesse del Comune, seguendo sempre le previsioni di legge. Facciamo il possibile per ridurre i costi, Pisa ad esempio è il Comune che corrisponde il gettone di presenza dei consiglieri comunali più basso delle Provincie della Toscana, con 32,53 euro lordi a seduta (la media è circa 58 euro, ndr). Da tecnico del diritto non condivido l'opinione del Ministero, ma ci siamo subito mossi in via precauzionale per limitare ogni conseguenza. Ci sono Comuni che hanno continuato a dare i gettoni e ci saranno persone che dovranno in caso restituire più di 10.000 euro".

Uno dei più penalizzati è il presidente del Consiglio Comunale, Ranieri Del Torto: "La somma che devo restituire è la più alta, 1800 euro. Al di là della correttezza del provvedimento, retroattivo e che mi riservo di valutare, voglio sottolineare come si colpisca una volta di più l'amministratore locale che con passione impiega il suo tempo e la sua energia per le città. I tanti scandali dei livelli amministrativi superiori non devono colpire anche chi fa politica ai livelli locali. I rischi di questa deriva possono portare a far politica solo a chi è ricco e può permetterselo, o a chi lo fa per procurarsi utilità contrarie all'interesse collettivo. Un rimborso modesto è giusto, richiedere così soldi a distanza di anni mette a rischio l'autonomia e la libertà stessa del politico".  

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