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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Contenzioso con il Comune per il consigliere Gambini: a rischio la presenza in Consiglio

Al centro della disputa una proprietà sul litorale pisano. Gambini è stato il consigliere comunale più votato alle ultime elezioni amministrative tra voti di lista e preferenze

E' a rischio la presenza in Consiglio Comunale di Pisa di Gianluca Gambini. Il neoconsigliere comunale, eletto nelle fila della Lega, potrebbe infatti 'decadere' dal suo ruolo a causa di un contenzioso ancora aperto che lo vede in causa per usucapione nei confronti dello stesso Comune di Pisa. Al centro della disputa un immobile sul litorale pisano, di proprietà comunale. Un contenzioso che va avanti ormai da diversi anni e che ha già visto Gambini vincitore nei confronti del Comune in primo grado. Poi il ricorso da parte di quest'ultimo con la causa ancora pendente.

Gambini è stato il consigliere comunale più votato alle ultime elezioni amministrative prendendo, tra voti di lista e preferenze, 10.032 voti. Proprio per questo avrebbe dovuto presiedere la prima seduta del Consiglio Comunale in qualità di consigliere 'anziano'. Se dovesse decadere il suo posto verrebbe preso dal primo dei consiglieri non eletti nella lista della Lega che, in questo caso, sarebbe Salvatore Pisano (considerando il ruolo in Giunta affidato ai consiglieri leghisti Buscemi, Bonanno e Gambaccini, già sostituiti nei banchi del Consiglio Comunale dai consiglieri Giuseppe Collecchia, Laura Barsotti e Brunella Barbuti).

"Abbiamo piena fiducia in Gambini e lo sosteniamo - si limita a dichiarare il segretario territoriale della Lega, Edoardo Ziello - ma ci sono anche delle leggi da rispettare. Chiariremo al più presto la vicenda".

Cos'è l'usucapione

L’usucapione è un processo che fa sì che il possesso pacifico, continuo e in pubblico di un bene o immobile ne consenta poi la proprietà vera e propria, senza che vi sia un accordo con il precedente possessore del bene. L’usucapione ha lo scopo di conferire certezza ai rapporti giuridici attraverso la preferenza accordata a chi, pur non essendo proprietario di un bene, si cura di esso traendone i relativi benefici rispetto a chi, ancorché proprietario, trascura di servirsene.

In sostanza, si diventa proprietari di un bene altrui purché si verifichino le seguenti condizioni: si sia posseduto il bene per un periodo di tempo che va dai 10 ai 20 anni e ci si sia comportati come si fosse i veri proprietari del bene stesso pubblicamente.

Nel caso della proprietà per usucapione, il possesso non deve avvenire in modo violento o clandestino, per esempio per appropriazione indebita: bisogna che il proprietario del bene si sia completamente disinteressato alla situazione, lasciando il bene stesso (in modo più o meno inconsapevole) che l’immobile o il bene venisse utilizzato dall’altro soggetto. Un esempio? Proprietà abbandonate in seguito a trasferimenti all’estero.

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