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"No alla 'Ginnastica Dinamica Militare' nelle palestre delle scuole Fucini"

Una città in comune e i Cobas scuola contrari alla concessione della palestra comunale per la presentazione dell'attività dal taglio militaresco

Un'attività incompatibile con la scuola. E' il senso dell'attacco che Una città in comune fa all'amministrazione comunale, che ha autorizzato il prossimo 19 settembre una lezione di prova nella palestra dell'Istituto comprensivo Fucini. Dello stesso avviso il sindacato Cobas scuola di Pisa e Livorno. "L'evento, pubblicizzato ampiamente sui social - scrive il gruppo rappresentato in Consiglio comunale da Diritti in Comune - provoca una certa curiosità a causa dello strano nome dell'associazione e della disciplina sportiva praticata: Ginnastica Dinamica Militare Italiana".

"Girando sui siti web e sui gruppi social, guardando i loro materiali video - dice Ucic - si ha immediatamente chiaro il motivo del nome: un'estetica fortemente grigioverde su sfondo nero e una filosofia di allenamento che si basa su 'Utilizzo di spirito e corpo delle dinamiche di appartenenza militare', 'un metodo atto a forzare con la dovuta aggressività le barriere resistenti psico-culturali' (che portano alla sedentarietà) e 'un impegno che serve a creare coesione come nelle caserme militari'. Si maschera da attività sportiva qualcosa che invece riproduce esclusivamente l’addestramento e la formazione dei marines. Un'attività ben lontana dai principi di De Coubertin in cui viene piuttosto esaltata la forza, il muscolo, il corpo. Un addestratore (si chiama proprio così come chiamiamo quelli per gli animali) che utilizza metodologie e comandi puramente militari ed ha l'obiettivo, prima che la pratica fisica, della cancellazione delle personalità degli addestrati e soprattutto dei tempi di rispetto delle loro individualità".

Il risultato sono "decine di persone, vestite rigorosamente allo stesso modo,  che si muovono all'unisono, rispondendo a comandi volutamente urlati e violenti come qualche esercito nel secolo scorso al passo dell'oca o, per restare a pratiche a noi più familiari, a quanto veniva imposto ai preadolescenti per tutta la giornata del sabato nelle scuole italiane. L'obiettivo, neanche troppo nascosto è evidentemente una militarizzazione del sistema prima educativo e poi scolastico italiano. Allenando all'obbedienza più che ai principi sportivi".

La tipologia di attività sarebbe anche contraria alle regole per la scuola, secondo Ucic: "Oltre ad essere un’imposizione caduta dall’alto sull’Istituto è in spregio evidente all’art.94 del Testo Unico delle Disposizioni legislative in materia di Istruzione (D.L. 297/1994) che prevede che gli edifici e le attrezzature scolastiche 'siano utilizzate, al di fuori dell’orario del servizio scolastico, solo per attività che realizzino la funzione della istituzione scolastica di centro di promozione culturale, sociale, sportiva e civile'. Imparare le dinamiche di appartenenza militare è, per fortuna, lontanissimo anche dalla pratica quotidiana del lavoro di moltissimi docenti, e certamente dai valori scolastici della scuola repubblicana".

"Il Collegio dei docenti delle scuole Fucini di Pisa - scrivono in una nota i Cobas di Pisa e Livorno - ha espresso chiaramente la propria netta opposizione alla concessione degli spazi al gruppo dei Ginnastica Dinamica Militare". Sulla definizione dell'ente il sindacato scrive che si tratta di "ginnasti in divisa militare, vestiti come rambo alla guerra e imbevuti di cameratismo testosteronico e nazionalistico", per un "chiaro tentativo di militarizzazione delle giovani generazioni attraverso una irreggimentazione dei contenuti didattici ed educativi delle scuole".

Ci saranno verifiche anche in Consiglio comunale, dice Una città in comune: "Abbiamo chiesto tutti gli atti inerenti alla convenzione con cui è stata assegnata la palestra alla Ginnastica Dinamica Militare e riteniamo che anche all'interno del mondo della scuola occorra aprire una seria riflessione su simili iniziative e sul messaggio didattico e culturale che si vuole trasmettere ai giovani attraverso le istituzioni scolastiche".

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