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Gino Logli (FI) su liquidazioni soci privati Geofor

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Ciò che la cittadinanza non deve sapere: Così potrebbe titolarsi la cronaca vera della decisione di Consiglio Comunale del 17 dicembre che ha avviato la liquidazione dei soci privati di GEOFOR spa.

Alcuni aspetti la cittadinanza ha chiari : ha un pessimo servizio di raccolta rifiuti, un pessimo livello di raccolta differenziata e un pessimo spazzamento viario. In compenso ha tariffe alte.

Spesso non sa che questa è opera di una società a maggioranza pubblica e partecipata al 40% da privati che sono stati scelti, incaricati, associati dalla politica.
Ovviamente in questo caso la politica è il solo PD, che oggi, come negli ultimi venti anni con i suoi antenati, governa in splendida solitudine le scelte sui rifiuti. Mai consiglio di amministrazione è stato partecipato da minoranze.
Sono proprio i soci scelti, privati, che saranno liquidati. La finalità è creare una società pubblica esclusiva che convergerà su una nuova società che si occuperà di ben quattro province e novantadue comuni ( ATO Costa che coinvolge le province di Pisa, Lucca, Massa Carrara e Livorno ).
E' obbligo per legge, necessario per azionarsi, liquidare i vecchi amici di spazzamento.
Quel che i cittadini non devono sapere è come accadrà, né quanto costerà questa liquidazione.

Il primo problema: bisogna calcolare quanto costa Geofor spa. Poi passare a pagare il 40% posseduto dai privati.
Nel 2013 viene incaricata un società specializzata, tramite gara, per redigere la perizia sul valore dell'azienda.  Nel febbraio 2014 arriva la perizia: la Georfor spa  vale 9 milioni e mezzo.
A questo punto si deve solo liquidare: non andrà così.
La perizia, che convenzionalmente vale sei mesi, viene fatta scadere senza che nessuno deliberi.
Viene fatta una nuova perizia: la società, a novembre 2015, vale 14 milioni e mezzo. Ad appena un anno e mezzo di distanza un aumento di cinque milioni di euro.
La Geofor è diventata un mostro di redditività. Nessuno spiega adeguatamente questa moltiplicazione.
Tra la I e la II perizia c'è una ipotesi  che differisce nel recupero crediti di quasi quattro milioni in più. Previsione indimostrata che cozza con il recupero crediti del 2013 e 2014, che lascerebbero presagire risultati ben diversi.

Nella seconda perizia c'è una valutazione del patrimonio di partecipazione azionaria che passa da un milione e mezzo a due milioni e quattrocentomila euro a parità di capitale azionario posseduto.
Esiste una previsione di valore di 644 mila euro come avviamento. Si produce una previsione privatistica in una società che agisce  ed ha sempre agito in monopolio e a tariffa e che negli anni non ha certo mostrato grandi qualità. Ci sarebbe da dire: avviamento di che ?

Tutte questi meccanismi, ed altri, producono un aumento di valore di cinque milioni, che potenzialmente potrebbero rendere, in sede di liquidazione, ai privati due milioni in più rispetto alla prima perizia.
Tutto questo perché non è stata portata in approvazione la prima perizia; anzi si è permesso, si evince chiaramente dagli atti e dai tempi, che si aprisse un vero e proprio contenzioso interno, che ha reso i due calcoli, pur affermando che sono state scelte le stesse basi procedurali, assolutamente divergenti.
Una vicenda che dovrà essere chiarita nei tempi e nei modi. Che non godrà del silenzio cercato in una seduta notturna di Consiglio Comunale.

 


 

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