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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"Il Comune di Pisa ritira parte delle deleghe alla Società della salute, dall'assessora Poli bugie e malafede"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

L’assessora leghista Poli ha mentito in Consiglio comunale, in maniera consapevole e per evidente incompetenza: è di giovedì, infatti, la delibera di giunta con cui vengono ritirate parte delle deleghe che il Comune di Pisa ha conferito alla Sds, richiamando tre dipendenti che lavoravano da anni presso la Società della Salute, occupandosi di settori cruciali per tutti i comuni della zona sociosanitaria.

Solo lo scorso 21 giugno la stessa assessora Poli, rispondendo a un nostro question time con cui chiedevamo se il richiamo dei tre dipendenti implicasse anche un ritiro di alcune deleghe, ci accusava di fare illazioni strumentali e assicurava che nessuna delega sarebbe stata ritirata. Nel frattempo, da un mese e mezzo il presidente della commissione consiliare per le politiche sociali, il leghista Lazzeri, si rifiuta di calendarizzare il confronto, da noi richiesto, con l’assessora competente e con i dirigenti della Sds.

Siamo a un balletto di malafede e mancanza di trasparenza nei confronti dei dipendenti e degli utenti dei servizi, per coprire un vero e proprio colpo di mano condotto in piena estate, senza alcun confronto pubblico.

Che l’assessora Poli mentisse era chiaro da settimane. Dopo un accesso agli atti fatto dal nostro gruppo consiliare, la Direttrice della Società della Salute rispondendo sulla questione delle unità di personale richiamate dal Comune di Pisa affermava chiaramente che ciò avrebbe comportato "che le attività da loro svolte per delega del Comune siano riassorbite dal Comune”. Chiariva inoltre che il loro venir meno all’interno della Sds richiedeva una revisione a breve termine di ulteriori deleghe da parte del Comune, a partire dalla gestione delle emergenze abitative.

In questa situazione colpisce il silenzio-assenso del Presidente della Sds, il sindaco di San Giuliano, e degli altri sindaci del centro-sinistra: siamo di fronte a un evidente depotenziamento dei servizi per la cittadinanza più vulnerabile, resa ancora più grave dalla crisi economico-sociale seguita alla pandemia, portato avanti a discapito delle professionalità dei dipendenti richiamati dal Comune. Lo ribadiamo: i dipendenti svolgevano funzioni fondamentali per la gestione associata e per le materie di competenza della società della salute: chi seguirà la progettazione dei servizi per i minori a rischio, per le donne vittime di violenza, per il mondo giovanile? chi si occuperà della rendicontazione dei progetti? chi coordinerà gli interventi di prevenzione primaria, così utili per promuovere gli stili di vita sani? chi seguirà i progetti di bassa soglia, utili per le persone in stato di marginalità grave?

Riteniamo questa scelta sbagliata e chiediamo venga subito rimessa in discussione. Più volte la Lega, in maniera assolutamente propagandistica e avventata, ha dichiarato di voler far uscire il Comune di Pisa dalla Sds. A questo scopo - ricordiamo - aveva stanziato 40.000 euro per uno studio commissionato all’importante Fondazione Zancan. In tale studio la fondazione dichiarava priva di ragioni l’eventuale uscita del Comune dalla Società della salute: da una parte, è molto più efficace gestire le politiche sociali in forma associata; dall’altra, uno degli elementi critici più impattanti è lo scarso investimento dei comuni nel conferimento di personale a fronte del personale dell’Azienda sanitaria locale. In sintesi: abbiamo pagato la Fondazione Zancan per esprimere valutazioni e raccomandazioni sulla Sds, l’amministrazione comunale fa l’esatto contrario di quanto raccomandato dalla fondazione.

Da sempre riteniamo che la Società della Salute vada profondamente riformata: sia nella programmazione dei servizi che nella gestione delle risorse, deve essere rimessa al centro la partecipazione, l’analisi attenta dei bisogni e la trasparenza, attività duramente mortificate dalle ultime amministrazioni, comprese quelle di centro-sinistra.

Tuttavia, non possiamo assistere a quest’ennesimo depotenziamento, dopo anni di malgoverno e di tagli in termini di competenze e risorse, proprio nel momento in cui si sta procedendo - come da noi sempre richiesto - verso una gestione diretta di tutto il settore socio-assistenziale da parte della Società della salute.

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