rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Inceneritore di Ospedaletto: "Buco da 8,7 milioni di euro negli ultimi 3 anni"

Il gruppo Ucic-Prc attacca la politica dell'amministrazione sui rifiuti e chiede che entro il 2020 la struttura venga chiusa

L'inceneritore di Ospedaletto ha provocato una perdita nel bilancio di Geofor, negli ultimi 3 anni, pari a 8,7 milioni di euro. Lo riferisce il gruppo consiliare di 'Una Città in Comune-Rifondazione Comunista': "Sono 3 milioni di euro nel 2013, 4,7 milioni di euro nel 2014 e quasi un milione nel 2015: un dato ufficiale clamoroso che emerge dalla risposta dell'assessore all'ambiente Salvatore Sanzo ad una nostra interrogazione delle scorse settimane. La favola per cui bruciare i rifiuti produce profitti si infrange di fronte alla chiarezza dei numeri".

Un flusso negativo che però non prevederà per il Comune cambi nella strategia di gestione: "Nonostante queste perdite - prosegue la lista - l'intenzione dell'amministrazione e di Geofor è di proseguire su questa strada, non sulla base di politiche di efficienza nello smaltimento dei rifiuti, ma per mere ragioni economiche e per garantire assetti societari della nuova Reti Ambiente. Infatti, anche in base a quanto previsto nel piano straordinario dell'ATO Costa Toscana, si vuole continuare a tenere in vita l'inceneritore di Ospedaletto nonostante la sua vetustà e le criticità ben note, almeno fino al 2020".

"In sostanza - attacca Ucic-Prc - a causa dell'enorme ritardo nell'attuazione della raccolta differenziata spinta (porta a porta) e di una incapacità nel programmare una nuova impiantistica che sia funzionale al riciclo, l'unica strategia che si sta perseguendo è quella di continuare a buttare soldi su un impianto vecchio, inefficiente e dannoso almeno per i prossimi 5 anni. A pagare queste spese, visto che con la Tari devono essere coperti tutti i costi di gestione del servizio, sono da un lato i cittadini e le cittadine che hanno visto aumentare notevolmente le tariffe, e dall'altro i lavoratori le lavoratrici impiegate nella raccolta dei rifiuti, ai quali non si garantisce un adeguato livello contrattuale in termini salariali e di diritti. Chi lavora al porta a porta ad oggi lavora quasi sempre in sub appalto e ha un contratto peggiore, perché si dice che non ci sono le risorse. Le risorse ci sarebbero se non andassero letteralmente in fumo nell'inceneritore!".

Servirebbe un'inversione netta di tendenza per i consiglieri Marco Ricci e Francesco Auletta: "Da parte nostra riteniamo che la strada di un revamping, ovvero di una ristrutturazione dell'impianto, che l'amministrazione Filippeschi da anni promuove sia profondamente sbagliata. La direzione verso cui andare è esattamente l'opposta: adozione della strategia 'rifiuti zero' e conseguente chiusura definitiva dell'inceneritore. Gli inceneritori, necessitando di continua alimentazione di rifiuti per il loro funzionamento, sono, infatti, il più forte disicentivo alla strategia rifiuti di zero".

La mossa politica: "Chiediamo quindi che sia inserita da subito, a cominciare dalla procedura di gara in corso per l'individuazione del socio privato di Reti Ambiente, la nuova società che gestirà i rifiuti dell'ATO Toscana Costa, la previsione di definitiva chiusura dell'impianto al massimo entro il 2020. Quattro anni sono più che sufficienti per preparare l'alternativa".

 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Inceneritore di Ospedaletto: "Buco da 8,7 milioni di euro negli ultimi 3 anni"

PisaToday è in caricamento