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Intervento del sindaco di Pontedera Simone Millozzi

Sui costi della politica e sulla crisi: la politica pratichi l’austerità e produca riforme

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Di fronte alla crisi economica delle dimensioni di quella che stiamo vivendo e più in generale, davanti alle difficoltà che questa società sta attraversando, è opportuno che chi ha scelto di fare politica, soprattutto a sinistra, metta mano ad una stagione di profonde riforme.

E’ il momento di cambiare in questo Paese. E’ il momento in cui il cambiamento deve andare nella direzione di una maggiore equità e di ampliamento dei diritti fondamentali per tutti i cittadini, ma anche della riduzione dei privilegi di chi svolge un mandato politico.

Per questo, nella mia veste di sindaco, che incontra cittadini, lavoratori, impiegati, in questi giorni sento emergere forte una necessità di giustizia e di austerità, per richiamare un termine “berlingueriano” caro alla mia tradizione politica.

Occorre che, mentre si chiedono sacrifici al Paese, e soprattutto  questo Governo li chiede ai cittadini meno abbienti, anche la politica accetti tagli e sacrifici. Non c’è bisogno di sposare il populismo e la demagogia, lungi da me: ma ci sono i margini per interventi che salvaguardino il diritto alla partecipazione e all’attività politica.

E’ il momento nel quale occorre intervenire seriamente riportando i costi del sistema politico rappresentativo nella media europea. Non ci si puo’ permettere di avere in Italia il triplo dei senatori degli Stati Uniti e pagati il doppio. Occorre rivedere le architetture istituzionali razionalizzando le strutture esistenti e attivando meccanismi virtuosi di risparmio. Riservando tuttavia un trattamento economico equo a chi decide di fare politica, a chi decide di mettersi a disposizione per svolgere un servizio pubblico essenziale al fine di salvaguardare la possibilità a tutti, anche alle categorie sociali meno abbienti, di poter investire il proprio tempo e le proprie energie per far politica per la propria comunità.

Noi sindaci siamo gli interlocutori primi dei cittadini. Mai come adesso è chiaro il distacco con la politica. Le riforme devono essere rapide e profonde, anche nel restituire un rapporto diretto tra eletto e elettore grazie ad una necessaria riforma della legge elettorale.   Non si può attendere ancora.

Occorre avere coraggio perché altrimenti la politica perde credibilità e rappresentanza mettendo a rischio la democrazia, permettendo così agli interessi economici forti, non più mediati da una buona politica che difenda gli interessi pubblici e i diritti dei più deboli, di non avere più argine e freno.

Seguo con attenzione l’azione messa in campo su questi temi da parte del Partito Democratico a cui appartengo e dal suo segretario Bersani volta a porre mano immediatamente ad una significativa ed adeguata riforma e ad un vero e reale rinnovamento generazionale che guardi alle migliori esperienze amministrative dei territori locali, dove il cittadino ha un rapporto più forte e diretto con chi lo rappresenta. Esiste, in queste realtà, una buona politica; una buona politica, attenta e vicina ai problemi reali delle persone, cui guardare con attenzione per un rilancio di una azione riformatrice e innovativa di cui questo Paese ha urgente necessità.

Ulteriori ritardi non sarebbero compresi dai cittadini che fanno i conti già da subito con i tagli e le nuove imposte previste da una manovra economica iniqua, ingiusta e classista.

Occorre riavvicinare le decisioni ai cittadini. Semplificare e chiarire i luoghi delle decisioni. I politici non possono essere categorie avulse dal resto della società. Occorre restituire prestigio ma anche trasparenza e credibilità alla classe politica.

Ritengo anche che la democrazia non possa fare a meno del ruolo dei comuni che sono l’ente più vicino al cittadino e quello dove si sviluppa il più ampio dibattito politico e sociale. Comuni che sono gli enti che oggi raccolgono il maggior grado di fiducia tra i cittadini.

Ripartiamo dai comuni ma riduciamo i costi complessivi della rappresentanza politica.

SIMONE MILLOZZI
Sindaco di Pontedera

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