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L'assessore alla pubblica istruzione di Castelfranco di Sotto interviene sulla scuola pubblica

Il consiglio comunale approva un documento contro i tagli alla scuola pubblica

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Si è parlato ancora della scuola e dei suoi problemi nel corso della seduta che, in data 29 agosto, il Consiglio Comunale di Castelfranco di Sotto ha dedicato alla discussione del documento "Salviamo la scuola pubblica" prodotto dal Gruppo Consiliare di Maggioranza Castelfranco Democratica.
Tale documento, già presentato durante il Consiglio Comunale Aperto tenutosi il 12 luglio u.s. presso la Sala Consiliare del Comune di Castelfranco di Sotto in seduta congiunta con i Comuni di Montopoli V.A., S. Croce sull'Arno e San Miniato, è stato condiviso ed approvato con  i voti favorevoli del gruppo proponente e quelli dei  membri delle opposizioni presenti ( UDC e PDL ).
Nel documento i Sindaci dei suddetti Comuni esprimono profonda preoccupazione per la tenuta di una rete di scuola pubblica di qualità nel territorio del Valdarno Inferiore, colpita duramente dai tagli del Governo, le cui conseguenze sono state ampiamente denunciate, purtroppo sperimentate da tutte le scuole già da due anni e a tutti ben note. Le richieste contenute nello stesso documento, rivolte alle autorità competenti e al Governo sono, ovviamente, finalizzate a fermare la politica dei tagli invocando decisioni e provvedimenti in favore di una scuola pubblica garante del diritto ad una educazione scolastica di qualità.
La consapevolezza dimostrata nella discussione ampia e costruttiva che si è svolta durante lo svolgimento della seduta consiliare circa la gravità della situazione, ed infine la condivisione espressa nell'approvazione unanime da parte dei  gruppi presenti, significa che siamo ancora capaci di affrontare problemi importanti senza pregiudizi, né prevenzioni o faziosità, significa che riteniamo la scuola pubblica un bene comune, un pilastro centrale della vita democratica e civile, uno strumento di coesione, unità, uguaglianza civica.
Questa convinzione ci conforta e ci aiuta a proseguire, per quanto possibile in questi tempi di ristrettezze, l'impegno nel campo della promozione delle politiche per l'educazione e nel promuovere il più vasto confronto con i genitori, con il mondo della scuola e con i cittadini tutti.
La scuola italiana deve rafforzare il proprio ruolo, ma può farlo solo se è al centro dell'interesse nazionale, se ne è chiara la funzione culturale e sociale, se è capace di motivare adeguatamente  gli insegnanti e gli studenti.
Chi lavora nella scuola merita attenzione e rispetto: gli insegnanti sono una grande risorsa, da rimotivare, da valorizzare, da premiare secondo il merito, non certamente da additare alla pubblica opinione come una categoria di fannulloni.
E la scuola  non è un'azienda che comporta solo dei costi e sprechi: essa ha un ruolo primario nella società che può ritrovare con un impegno forte da parte di tutti e soprattutto se fa la scelta di rivedere la formazione e l'aggiornamento degli insegnanti per far fronte ai compiti formativi che diventano sempre più complessi.
E' un percorso che non può essere fatto se non attraverso un serio confronto con chi lavora nella scuola, mediante la valorizzazione delle migliori esperienze che sono state  messe in atto nel tempo e non certamente  con bruschi ritorni a un passato che non esiste più.
Questo è l'auspicio che mi sento di esprimere, nella convinzione di interpretare la preoccupazione di genitori, insegnanti, dirigenti scolastici, forze sociali e cittadini. 

L' assessore alla Pubblica Istruzione
Isa Vanni

 

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