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La Società della Salute taglia i finanziamenti ai centri antiviolenza

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

La notizia che la SdS della Zona Pisana ha ridotto del 35% il finanziamento al centro antiviolenza della Casa della Donna di Pisa, è purtroppo un'ulteriore conferma di quanto avevamo denunciato nelle scorse settimane .

L'allarme lanciato dalla Casa della Donna è la drammatica smentita alle continue rassicurazioni dell'assessora Capuzzi, impegnata a negare l'evidenza del taglio di un milione di euro deliberato dalla Società della Salute della Zona Pisana e denunciato dagli operatori, dalle realtà sociali, dai sindacati.

Già nel Bilancio di previsione 2016, approvato nello scorso dicembre si annunciava un disavanzo di circa 860 mila euro, che avrebbe un immediato impatto negativo su importanti servizi, in particolar modo per le figure più deboli (anziani, disabili, minori, tossicodipendenti, etc..)”. Tale disavanzo è ulteriormente cresciuto con la variazione del bilancio preventivo del 2016 a causa di minori entrate dei comuni per 140 mila euro. E gli effetti di tutto questo sono evidenti con riflessi anche sul fronte occupazionale.

Con buona pace delle iniziative promosse dagli assessorati alle Pari Opportunità contro la violenza alle donne e in occasione dell’8 Marzo, sempre più appare chiaro che i fatti smentiscono i fiumi di parole che abbondano nelle celebrazioni e nei festeggiamenti.

I fatti purtroppo contraddicono anche l'orientamento del Consiglio Comunale di Pisa, che negli scorsi mesi aveva approvato con larga maggioranza una mozione di convinto sostegno alla promozione dei Centri Antiviolenza, auspicando lo sviluppo dei percorsi di autonomia delle donne ed il potenziamento delle azioni di formazione, sensibilizzazione, e rilevazione della violenza intrafamiliare.

Proclamarsi vicini e solidali alle donne nelle occasioni pubbliche e togliere ogni possibilità concreta di contrasto e sensibilizzazione al sessismo e alla violenza verso di esse pare sia divenuto ormai prassi nelle politiche sociali. I tagli sono stati decisi infatti senza che ne siano stati informati i Consigli Comunali, senza alcun confronto con i soggetti attivi nel settore.

Esprimiamo la nostra solidarietà alla Casa della Donna e condivideremo le prossime iniziative che verranno intraprese per contrastare questa deriva che innesca processi sociali sempre più violenti, ingiusti e antidemocratici.

Da parte nostra abbiamo già avviato una serie di iniziative nel consiglio comunale di Pisa e dei comuni limitrofi per ritirare nel complesso questi tagli, mettendo le risorse necessarie e aprendo un confronto con i titolari di questi servizi indispensabili che incidono sulle fasce sociali maggiormente colpite dalla crisi, soprattutto donne e bambine/i.

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