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Laurora polemico: "Lascio la maggioranza, Conti ha tradito gli elettori sulla moschea"

Il consigliere comunale, promotore dei referendum sul luogo di culto, chiede le dimissioni del sindaco di Pisa

"Mai avrei pensato di dover arrivare a prendere oggi questa decisione, ovvero dover invitare il Sindaco Conti a dimettersi per ridare il prima possibile la parola al popolo sovrano, perché mai avrei pensato che proprio chi aveva deciso di candidarsi a sindaco per ridare nuova 'luce' alla città, difendere la grande storia di Pisa e sostenere la partecipazione, ovvero, forte del programma di mandato (votato dalla maggioranza degli elettori pisani), avrebbe alzato bandiera bianca"

Con queste parole il consigliere comunale del gruppo misto Manuel Laurora, eletto fra le fila della Lega e poi uscito dalla compagine a seguito delle polemiche per essere rimasto seduto durante il minuto di silenzio per le vittime della Shoa, annuncia la sua uscita dalla maggioranza. Il nodo della rottura è la moschea, punto centrale dell'attività politica del consigliere, promotore dei referendum contro la costruzione del luogo di culto sia con il comitato #nomoschea che con il gruppo 'Il Popolo decide'. 

La campagna elettorale stessa del 2018 che portò Conti a Palazzo Gambacorti era incentrata sul no alla moschea, ricorda Laurora: "Un programma amministrativo chiaro e limpido: 'no moschea a Porta a Lucca'. Vennero in città anche i leader, Salvini e Meloni a metterci la faccia e a 'certificare' ciò. E arrivò la storica vittoria. Il sottoscritto, precedentemente, venne invitato da più parti a candidarsi al consiglio comunale, soprattutto in qualità di Presidente del comitato cittadino 'Il Popolo decide'. Alla fine accolsi la proposta di candidatura della Lega Salvini, esclusivamente da indipendente, sia per difendere la questione referendaria promossa dal comitato, sia per rispetto verso le migliaia di cittadini pisani firmatari, facenti parte di varie espressioni politiche, anche dichiaratamente di sinistra".

La lunga vicenda, come è noto, si è conclusa con il rilascio del permesso a costruire della moschea. "Come mai il Sindaco Conti non ha presentato ricorso al Consiglio di Stato, così come dichiarò pubblicamente, a mezzo stampa, nel luglio dello scorso anno? La città era a conoscenza che l'amministrazione di centrodestra avrebbe difeso fino in fondo la propria variante Stadio-Porta a Lucca, e che non ci sarebbe stato il via libera all’edificio musulmano in quell’area (già inserita nel programma di mandato del centrosinistra del 2013). A questo punto è lecito chiedersi, se in futuro, dopo questo atto, e proprio per effetto di ciò, anche altri quartieri potrebbero essere interessati da ulteriori progetti, ad esempio l’edificazione di una moschea anche al Cep, a Cisanello e persino sul litorale pisano. Chi potrebbe a quel punto dire qualcosa? Anche perché questo è esattamente ciò che accade oggi in altre città italiane ed europee. Basterebbe viaggiare ed avere voglia di approfondire. Questa scelta, di fatto, è o non è il via libera all'islamizzazione?".

Oltre a questo Conti "non ha neanche voluto prendere in considerazione l'utilizzo dello strumento referendario consultivo comunale, che invece avrebbe finalmente coinvolto tutta la comunità della città di Pisa. Anche su ciò, l'atteggiamento, nei fatti e negli atti, è stato identico, anzi, peggiore a quello del Pd" dice Laurora, che conclude: "Non è il sottoscritto quindi a lasciare questa ormai ex maggioranza, ma è la Giunta Conti ad essersi messa in palese contrasto con la città. Il sottoscritto invece resta in 'maggioranza', ovvero insieme ai cittadini elettori, con coerenza e dignità, in pieno rispetto di quel programma amministrativo chiaro e limpido con il quale c’eravamo presentati e per il quale i residenti pisani ci avevano dato la loro fiducia, prima ancora del voto".

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