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Ministro Carrozza a Pisa, Rifondazione: "Partecipiamo con gli studenti al presidio di contestazione: un governo che aggrava la crisi deve dimettersi"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday
A sei mesi dall'entrata in carica è chiaro che il governo Letta non ha intenzione di cambiare rotta in materia di istruzione e ricerca. I provvedimenti che abbiamo combattuto negli anni passati stanno trovando attuazione, a partire dal meccanismo di reclutamento dei docenti legato alla contribuzione studentesca: l'ottica resta quella del de-finazamento dell'università pubblica, imposta dai ministri Tremonti e Gelmini. Sotto vari aspetti il governo ha persino aggravato la situazione esistente. A dispetto degli slogan sugli investimenti in cultura e formazione, con il decreto istruzione sono stati tagliati altri 40 milioni sul diritto allo studio, aggravando la già difficile situazione degli idonei non beneficiari di borsa. Nonostante le promesse di non tagliare i finanziamenti alla ricerca e favorire nuove assunzioni, la legge di stabilità prevede ad oggi un pesante blocco della contrattazione e del turn-over nel settore pubblico, università ed enti di ricerca compresi. In compenso, sono previste nuove risorse per le scuole private: i fondi erogati nel 2013 sono stati 260 milioni, e con i 220 previsti dalle legge di stabilità si arriverebbe a 480 milioni.
 
Oltre a incidere negativamente sul rapporto docenti/studenti, e dunque sulla qualità della formazione, il blocco del turn-over tocca direttamente il futuro dei tanti precari dell'università e vanifica l'aumento del fondo di finanziamento ordinario, annunciato dal governo, di 150 milioni di euro: una cifra comunque insufficiente a ripianare il taglio di quasi 1 miliardo attuato dal 2008 in poi. Per il 2013 il rapporto tra pensionamenti e assunzioni sarà al 20%. Per il 2014 e il 2015 al 50%. Per il 2016 al 60%. Per il 2017 all'80%. In base alle norme precedenti, invece, il rapporto doveva tornare al 100% nel 2016. Questa decisione fa marcia indietro rispetto agli annunci di questa estate e solleva forti dubbi sul destino dei futuri abilitati alla docenza universitaria. Senza parlare della vergognosa lentezza con cui l'intera macchina delle abilitazioni nazionali sta procedendo, passando di proroga in proroga.
 
Giovedì 31 ottobre il ministro Carrozza sarà a Pisa per i festeggiamenti del centenario della Scuola di Ingegneria. Purtroppo c'è poco da festeggiare. Per questo Rifondazione Comunista parteciperà al presidio indetto dai movimenti studenteschi per contestare il ministro e chiedere finalmente il rilancio dell'università e della ricerca pubblica. Senza investimenti consistenti in questo settore strategico, e senza un serio piano di assunzioni con regole trasparenti, l'università pubblica è destinata al declino, come tutto il paese. Un ministro e un governo che aggravano la crisi con ulteriori misure di austerità, in nome dei vincoli europei di bilancio, dovrebbero dimettersi. Ma visto che in Italia chi governa non si assume mai le proprie responsabilità, l'unica prospettiva di cambiamento può venire dalla mobilitazione dei lavoratori, degli studenti e di tutti i cittadini. Dopo le manifestazioni del 12, 18 e 19 ottobre, serve più che mai uno sciopero generale.
Federico Oliveri
Rifondazione Comunista Pisa
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