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Movimento Cinque Stelle: segnalazione all'ANAC della Procedura di Riordino delle partecipazioni societarie afferenti la gestione del servizio integrato dei rifiuti urbani

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Il Movimento 5 Stelle ha inviato in data odierna una segnalazione all'ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione c/o Galleria Sciarra Via M. Minghetti, 10 - 00187 Roma) in merito alla operazione Geofor RetiAmbiente che si è sovrapposta con procedure d'urgenza alla trattazione del bilancio in questi giorni e ha visto la violazione delle normali regole di trasparenza e di informazione al Consiglio comunale e ai cittadini.

Il sindaco e l'Amministrazione hanno deciso di mettere in atto una forzatura senza precedenti a fronte di un parere “di massima” dei revisori dei conti che hanno lamentato la non disponibilità della documentazione necessaria per effettuare la dovuta compiuta valutazione degli effetti della liquidazione dei soci privati di Geofor Spa.

In presenza di una mozione di sfiducia nei confronti del Presidente del Consiglio e delle denunce fatte dal Collegio dei revisori dei Conti nell'audizione di mercoledì 23 dicembre 2015, sulle pressioni indebite all'espressione di parere sul bilancio, a fronte di una differenza tra la perizia precedente e quella attualmente adottata che è di oltre 5 milioni, sono saltate le garanzie del rapporto democratico tra organi e le motivazioni di urgenza della procedura, visto che il collegio ha dichiarato a verbale di aver espresso il parere nei tempi consentiti.

Il 23 dicembre 2015 è avvenuta la liquidazione dei soci privati di Geofor e il Consiglio Comunale non ha ricevuto informazioni/comunicazioni né di metodo né di merito sulle procedure di liquidazione, che ha appreso dalla stampa.

Il 28 dicembre si è svolta l'assemblea straordinaria di RetiAmbiente per deliberare l'aumento di capitale. Nonostante sia stata eccepita da uno dei soci l'irregolarità della convocazione in quanto effettuata da amministratore unico dimissionario oltre i 6 mesi di proroga è stato deliberato l'aumento di capitale da 120.000 € a oltre 14 milioni € nel silenzio generale.

E' stata perfezionata una fase cruciale di un percorso che, nonostante i referendum del 2011, ha escluso i consigli comunali dal dibattito politico di merito dando mandato ad un organismo sovracomunale (Ato Costa) di svolgere la gara per l'individuazione del socio privato di Retiambiente. Tale soggetto industriale gestirà in regime di monopolio nei prossimi 20 anni i contratti di servizio e gli investimenti relativi alla raccolta e smaltimento dei rifiuti sul territorio dell'ATO Costa per un valore di circa 6 miliardi, coperto integralmente dai tributi locali, in assenza di rischio di impresa.

La fretta e la forzatura delle regole dopo 4 anni di assenza del dibattito è indice di un metodo che intende consapevolmente sottrarre al controllo pubblico le scelte politiche di interesse rilevante, creando una commistione pericolosa tra una parte politica che gestisce i percorsi e il socio privato che persegue profitti in regime di monopolio, remunerati attraverso i tributi. Tale metodo è fonte di spiazzamento per le imprese e crea ostacoli alla concorrenza a causa delle barriere all'entrata previste dalla gara, su un territorio disomogeneo che non consente di beneficiare di possibili economie di scala.

In questo quadro, assumono significato sostanziale le forme, i tempi, le procedure d'urgenza, l'istruttoria carente, l'estromissione del Consiglio comunale, il clima di pressioni indebite denunciate in sede istituzionale da parte del Collegio dei Revisori dei conti, operate dalla Prefetura su sollecitazioni presunte del Sindaco, in relazione alla contestuale procedura di approvazione del bilancio di previsione 2015. Segnaliamo tutto questo all'autorità anticorruzione nell'intento di difendere i cittadini e le istituzioni democratiche dall'arroganza di questa amministrazione.

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