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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Mozione di revoca per il presidente della Commissione Politiche Sociali Marcello Lazzeri

Il voto, in presenza, lunedì 25 maggio. L'intervento della consigliera Scognamiglio(Pd)

Per la prima volta dall'inizio della pandemia, oggi pomeriggio, lunedì 25 maggio, alle 17, si riunirà la Commissione Politiche Sociali non più in videoconferenza ma in presenza. La riunione si terrà, infatti, presso la Sala Regia di Palazzo Gambacorti, sede del Comune di Pisa. Questa convocazione è dovuta perché alcuni membri di questa Commissione consiliare, vale a dire i consiglieri Francesco Auletta (Diritti in Comune), Vladimiro Basta (Pd), Maria Antonietta Scognamiglio (Pd) e Gabriele Amore (M5S), tutti di minoranza, hanno presentato una mozione di sfiducia nei confronti del consigliere Marcello Lazzeri (Lega) perché, nella sua veste di  presidente di questa stessa Commissione consiliare, avrebbe commesso, secondo le minoranze, durante una seduta di questa stessa Commissione alcune irregolarità e scorrettezze peraltro, poi, tutte respinte dallo stesso consigliere Marcello Lazzeri. La necessità di convocare questa riunione in presenza è dovuta al fatto che le mozioni di sfiducia devono essere votate a scrutinio segreto e,  per adesso, non sembra siano possibili con il sistema della videoconferenza.  Da qui la necessità della riunione in Sala Regia.

Su questa riunione si registra l'intervento, che riportiamo qui di seguito, della consigliera Maria Antonietta Scognamiglio (Pd). "Lavorare per garantire il diritto alla partecipazione dei consiglieri comunali alle attività istituzionali è il primo dovere di una maggioranza. Ma non è così per la Lega che interpreta la cosa pubblica come proprietà privata. Negli scorsi giorni ho infatti chiesto la disponibilità, nella mia qualità di vicepresidente, di spostare, a causa di motivi familiari imprevisti ed imprescindibili, a mercoledì 27 la seduta della Commissione prevista per oggi in cui è all'ordine del giorno la mozione presentata da tutte le minoranze per la revoca del presidente Lazzeri. Seduta, peraltro, che avrei anche dovuto presiedere, vista l'assenza dello stesso Lazzeri a questa discussione. Non ho mai ricevuto alcuna risposta formale da parte della maggioranza nè dello stesso presidente, che nel silenzio hanno deciso evidentemente di tirare dritto ignorando questa richiesta, forse volendo approfittare di questa mia annunciata assenza, mentre da parte di tutti i commissari della minoranza ho trovato piena disponibilità. Si tratta di un fatto istituzionalmente grave, tanto più che in questi due anni per quanto concerne l'organizzazione dei lavori della Commissione, non solo ho lavorato con pieno spirito collaborativo senza mai assentarmi, ma sono sempre andata incontro alle esigenze e impegni dello stesso Lazzeri e anche della Giunta e degli altri commissari per organizzare le sedute. La maggioranza non ha proposto nemmeno un giorno alternativo ma ha preferito non rispondere e approfittare di motivi personali come escamotage per 'salvare' il proprio presidente. Lo stesso argomento in discussione avrebbe dovuto ancor di più portare la maggioranza ad un comportamento differente, ma evidentemente la paura della Lega di fronte a certi argomenti è troppa, anche alla luce della relazione che ho inviato negli scorsi giorni in merito a quanto accaduto nella seduta che ci ha portato a chiedere le dimissioni di Lazzeri. SI tratta di un gravissimo sgarbo istituzionale e di un atto di prepotenza e prevaricazione senza precedenti. Oggi non potrò partecipare alla seduta, e, visto quanto accaduto non saranno presenti neanche gli altri consiglieri di minoranza per solidarietà nei miei confronti e per protesta. Mi auguro che la maggioranza abbia il coraggio quindi di rinviare la mozione e non pensare di archiviarla per guadagnare altri 20 giorni costringendoci a ripresentarla: sarebbe l'ennesima magra figura, oltre che un ulteriore appesantimento degli organi che in questi giorni devono dare risposte ai cittadini. Utilizzare questi escamotage rappresenta un evidente segnale di come si preferisca la forza dei numeri a quella degli argomenti".

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