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Ordinanze, sicurezza e degrado, Trapani (Pd): "Siamo tornati in un clima di proibizionismo"

Il capogruppo in Consiglio Comunale a Pisa critica le ultime misure varate dall'amministrazione

Una Pisa che "torna nel proibizionismo, con una situazione sempre più critica".E' il commento del capogruppo in Consiglio Comunale del Pd pisano Matteo Trapani, circa le ultime ordinanze del sindaco, come quella sulla vendita di alcolici. "Abbiamo chiesto cose chiare: il coordinamento con le istituzioni della città; l'istituzione del terzo e quarto turno della municipale, come chiesto anche dal Prefetto, tenuto tuttavia conto delle risorse ancora non sufficienti e della necessità di incrementarle; la concertazione con le categorie, le associazioni degli studenti, i comitati e le altre associazioni; campagne sul campo contro droghe ed alcool; progetti di inclusione sociale; un grande investimento per la riqualificazione del centro e delle zone più interessate da episodi di insicurezza; un incentivo all'utilizzo di piazze e strade. Invece le risposte sono: ordinanza dove si impone di non sedersi da nessuna parte e ordinanza dove si impone di non somministrare e vendere bevute da asporto. Scelte che contrastano tutti, dagli esercizi commerciali a chi vive Pisa, dai turisti agli studenti, ma non certamente chi compie illegalità. Solo a Pisa in centro nessuno può più vendere bevande oltre le 17, arrecando così un danno, ad esempio, anche a chi abita il centro e va al supermercato. Una scelta irragionevole".

"Un grande piano di recupero del centro - continua Trapani - passa anche da un sistema di collegamento e mobilità sostenibile se si vuole veramente limitare fortemente le auto in centro e permettere un miglior godimento degli spazi. Queste modifiche vanno però concordate mediante l'attivazione di concertazioni con i vari soggetti interessati e un vero piano di mobilità sostenibile. Spazi che poi vanno però riempiti e non lasciati vuoti come invece la lega a Pisa fa da ormai troppo tempo. Insomma, questa lega verrà ricordata fra due anni come la forza politica che ha provato insieme al sindaco Conti a riportarci nel proibizionismo e ha impedito a chiunque di comprarsi anche una birra o una bottiglia di vino in un supermercato in centro o in un locale marcando una caduta libera non solo nei consensi ma soprattutto nelle idee in una città".

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