Partito Democratico: Matteo Trapani confermato segretario provinciale dei GD
In questi giorni ho vissuto le primarie con uno stato d'animo particolare. La mia scelta è ben conosciuta e non la rinnego. Ho sostenuto Cuperlo e, chi mi conosce, sa bene le mie ragioni. Riconosco in pieno il pregio di alcune battaglie portate avanti da Civati. Matteo Renzi è il nuovo segretario, sono fiero lo possa essere del mio partito e sono sicuro saprà ben fare. Tuttavia nell'aria qualcosa stava veramente cambiando. Non so per chi, grazie a chi, per cosa o grazie a cosa. Qualcosa stava cambiando. Quando hai 26 anni, una laurea alle spalle e tanti anni di passione, tanta voglia di continuare a credere in tutto quello che hai cercato di fare fino ad ora, darne un senso, riprendere tutti i sacrifici e tutte le persone conosciute, quest'aria la devi saper assaporare. Ci devi almeno provare. Ci sono molte cose belle di tutta questa vicenda e forse qualcuna (molte meno) brutta. Tre milioni di persone hanno voluto partecipare (nessuno glielo imponeva o le incitava, hanno voluto), centinaia di migliaia di persone si sono rese disponibili per dare una mano ad organizzare questo momento di democrazia, i tre candidati sono riusciti a dare risposte (personali, condivisibili o meno, pur sempre risposte). Insomma, questo Paese, in 26 anni, ti insegna che non ci sta a guardare tutto da spettatore. Pensare che un Paese ha la tua stessa voglia di cambiare il punto di vista, rendersi attivo rende onore al tuo impegno. Le cose brutte? Tutto quello che si dice dopo, dopo il voto democratico, differente, impegnato ed impegnativo di milioni di persone.
Matteo Trapani