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Pd Cascina: "Amministratori col dono dell'ubiquità?"

Sul teatro l’assessore alla cultura non chiarisce nessun aspetto della gestione

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Dagli amministratori risposte sempre inadeguate. Prima che l’ultimo consiglio comunale si chiudesse per le assenze dei consiglieri di maggioranza il Partito democratico ha presentato la sesta interrogazione per domandare trasparenza sulla gestione del teatro di Cascina. Due le richieste nel documento: la presentazione ufficiale dei bilanci consuntivi per l’anno 2016 e l’anno 2017 e le ragioni della disdetta di contratto e convenzione tra Fondazione teatrale e cooperativa Chez nous… le cirque. L’assessore alla cultura, Leonardo Cosentini, ha di nuovo rinviato la presentazione dei bilanci a data da destinarsi. Un rinvio che dovrebbe essere imbarazzante per tutti gli amministratori, dato che si parla di un bilancio chiuso a inizio 2017 e di un bilancio chiuso a febbraio 2018. E tra poco dovremo chiedere la presentazione ufficiale anche del bilancio consuntivo 2018. Grave il quadro che emerge dalla seconda richiesta. L’assessore ha portato all'attenzione dei consiglieri l’estratto del verbale del consiglio di amministrazione della Fondazione, l’atto con cui sarebbe stato deciso di disdire la collaborazione con la cooperativa. Da quell'atto, sottoscritto dalla presidente Antonia Ammirati e dal consigliere Matteo Arcenni, risulta che il Cda si sia riunito nella sede della Fondazione il 3 settembre alle 12. È però singolare che i componenti del Cda, sempre il 3 settembre alle 12, siano presenti anche in municipio, alla conferenza stampa della rassegna “La città dei bambini”. È anche singolare che il 3 settembre il Cda, al termine della discussione, abbia deciso di chiedere consiglio al legale della Fondazione (e non scelto di disdire la collaborazione) per la morosità della cooperativa. La morosità è stata estinta a partire dal 4 settembre e con essa si è estinta la ragione maggiore che avrebbe portato alla scelta di azzerare i rapporti con la cooperativa. Una cooperativa che, a oggi, ha anche una serie di crediti che la Fondazione non accenna a voler estinguere. Viene il dubbio che la disdetta sia stata inviata dal soggetto sbagliato.

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