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'Riapri Pisa', critiche da Diritti in Comune: "Atto di propaganda lontano dalle emergenze sociali e economiche"

La coalizione di Ciccio Auletta sottolinea le carenze del piano lanciato dal sindaco Conti: "Nel pacchetto presentato non c’è nulla per il contrasto alle vecchie e nuove povertà"

Piovono critiche sul piano 'Riapri Pisa' da parte del gruppo consiliare di Diritti in Comune che solleva alcune perplessità sul progetto di ripartenza presentato dal sindaco Michele Conti qualche giorno fa.
"Ad oggi è un atto di propaganda privo di qualsiasi reale valutazione delle risorse disponibili nelle casse comunali e che, a nostro giudizio, non risponde in alcun modo alle emergenze economiche e sociali crescenti - affermano dalla coalizione composta da Una città in comune, Rifondazione Comunista e Pisa Possibile - nel pacchetto presentato non c’è nulla per il contrasto alle vecchie e nuove povertà, sempre più in crescita come evidenziato dai recenti report della Caritas. Qualche decina di migliaia di euro per i buoni spesa erogati dalla Società della Salute non possono essere una risposta sufficiente nel medio periodo: servono, infatti, interventi strutturali e permanenti di cui non c’è traccia nel piano della Giunta. Gli invisibili che vivono nella nostra città sono ancora una volta cancellati: nessuna politica attiva, né finanziamenti specifici sono previsti per farli uscire da questa condizione. Nulla si prevede per le migliaia di precari, intermittenti, stagionali e lavoratori privi di qualsiasi tutela, che reggono un pezzo importante dell’economia del nostro territorio".

"Si cancella la tassa di soggiorno ma non si prevede alcuno stanziamento per tutto il comparto delle attività culturali, a partire dal settore dello spettacolo, e delle centinaia di addetti e addette del settore - proseguono da Diritti in Comune - così come manca qualsiasi sostegno, come chiediamo da tempo, per garantire la piena retribuzione ai lavoratori e alle lavoratrici in appalto, a partire dal settore educativo. I 150mila euro per il contributo all’affitto per gli inquilini sono del tutto insufficienti a fronte della crisi in atto e risibili a confronto dei 700mila euro che la Giunta vuole, invece destinare per il sostegno all’affitto degli immobili commerciali. Per garantire il diritto alla casa, occorre ricontrattare i canoni di affitto e rivedere gli accordi territoriali, compresi quelli riguardanti gli studenti, evitando di destinare altre risorse alla rendita della grande proprietà immobiliare, che approfitta di queste situazioni per arricchirsi ulteriormente".

"Il rilancio settore dell’edilizia è pensato solo in termini di deregolamentazione, spacciata per sburocratizzazione, quando invece il vero tema da affrontare sono le scelte strategiche sui recuperi delle zone degradate e abbandonate dentro un modello diverso di sviluppo della città. In questo quadro, il Comune dovrebbe sostenere i giovani professionisti mettendo a disposizione gli spazi comunali abbandonati per esperienze di coworking, in comodato d’uso gratuito piuttosto che con contributi per pagare affitti spesso esosi - aggiungono - non esiste poi alcuna idea per la riorganizzazione della mobilità urbana: al momento, l'unica prospettiva delineata dalla maggioranza è quella di incentivare e promuovere l'uso dell'auto privata, senza alcun potenziamento del trasporto pubblico o di altri aspetti della mobilità sostenibile, come le biciclette".

"Di fronte ad una crisi senza precedenti, come quella che stiamo vivendo e vivremo, viene ipotizzata una cabina di regia con Camera di commercio e associazioni di categoria, ma non si pensa minimamente a coinvolgere e far partecipare i lavoratori, le lavoratrici e le organizzazioni sindacali - concludono da Diritti in Comune - infine, a tutto ciò si aggiunge l’assenza di qualsiasi iniziativa da parte della Giunta nei confronti del Governo per avere maggiori e adeguate risorse, avallando di fatto la logica della 'stabilità' di bilancio che ha devastato gli enti locali in tutti questi anni, e che va decisamente superata".

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