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Piano strutturale di Pisa e Cascina: Consiglio comunale a oltranza

Il documento fissa le strategie urbanistiche e di sviluppo del territorio. I pareri dei consiglieri, in vista della lunga discussione

Al via la maratona dei consiglieri comunali per l'approvazione del Piano Strutturale intercomunale, una delle delibere più importanti di tutta la legislatura. Dalla mattina di artedì 5 luglio alle 8.30 e fino a mercoledì 6 luglio, ad oltranza dei lavori, i consiglieri valuteranno ed approveranno il documento che concepisce la strategia dello sviluppo urbanistico territoriale, con riflessi ed obiettivi economici, sociali e civili. Questo Consiglio comunale si terrà da remoto e sarà possibile seguirlo sul canale YouTube del Comune di Pisa. Di seguito alcune posizioni dei membri della Commissione urbanistica.

"Arriviamo ad una ulteriore definizione delle alte idee che abbiamo per la città - dice Maurizio Nerini, presidente della Commissione urbanistica - a partire dalle interazioni con Cascina, passando da quello che già oggi stiamo facendo con l'assessore Latrofa sulle opere pubbliche con chilometri piste ciclabili, un nuovo ponte ciclopedonale, piazze e parchi cittadini inseriti in una infrastruttura verde da città del nord Europa, la navigabilità dell'Arno e tantissima riappropriazione degli spazi, cavallo di battaglia di FdI. In tutto questo nel piano c'è una attenzione a risolvere situazioni che si trascinavano da decenni, ad aver una pulizia e una uniformità del tratto del territorio urbanizzato con un'attenzione alla riduzione del consumo di suolo che si attesta, dati alla mano, sui 20mila mq rispetto al passato".

"Il piano strutturale intercomunale - commenta il consigliere Maro Biondi (Pd) - per come è stato redatto non è un programma comune delle amministrazioni di Pisa e Cascina, ma, piuttosto, è una sovrapposizione di due strumenti distinti ed autonomi, che si pongono obiettivi del tutto diversi e generici. La scelta di questo piano nasce dalla convenienza politica in quanto l’accordo al tempo era tra due giunte a matrice leghista. Con la caduta di Cascina sono venuti meno i presupposti su cui era stato studiato l'accordo. Il Piano che arriva in Consiglio comunale è quindi uno strumento limitato, tagliato nelle parti principali dalla revisione della Regione e degli altri enti. Pisa con questo piano invece di ambire ad essere al centro dell'area vasta della costa ed a formare una nuova città metropolitana in alternativa all'ambito di Firenze, si chiude su se stessa, perseguendo una visione di piccola cittadina".

"Pisa - sottolinea il consigliere Alessandro Tolaini (M5S) - aveva bisogno di un progetto futuro diverso da quello che è stato presentato da questa amministrazione. Occorrevano scelte diverse soprattutto per quanto riguarda la mobilità e l'ambiente. L'aver poi cercato come partner di questo progetto il Comune di Cascina allora guidato da forze di centro destra ha sacrificato una visione territoriale più ampia capace di far sistema con altre realtà vicine".

"La riduzione delle superfici edificabili e del consumo di suolo - dichiara la consigliera Maria Punzo (Lega) - è stata la linea guida delle scelte della nostra amministrazione puntando sul recupero di spazi all'interno della città e al potenziamento dei collegamenti. Dopo vent'anni di tentativi andati a vuoto da parte delle amministrazioni precedenti ci dotiamo di uno strumento che risponde alle esigenze emergenti dal territorio e va oltre i confini amministrativi dei comuni, mirando ad una pianificazione coordinata per rispondere ai bisogni delle comunità interessate, soprattutto per l'aspetto che riguarda la parte del territorio rurale. Quest'ultimo per come è stato trattato nel piano infrastrutturale è stato portato come esempio anche all'interno dell'Anci per il rispetto degli aspetti ambientali paesaggistici e la sensibilità verso ciò che è territorio non edificabile".

"Credo sia assolutamente positiva la realizzazione del piano strutturale fra il Comune di Pisa e il Comune di Cascina - dice Manuel Laurora (Italexit) - un progetto che serve ai nostri territori per poter interagire insieme, sia per lo sviluppo urbanistico, sia per la tutela ambientale e paesaggistica delle rispettive aree di competenza. Resta il rammarico per quei comuni facenti comunque parte dell'area cosiddetta 'pisana', che ad oggi non saranno presenti in questa 'convenzione' istituzionale". 

"Con un capolavoro di cattiva politica - conclude Ciccio Auletta (Diritti in Comune) - ci troviamo davanti ad uno strumento che non è un Piano, non è Strategico, non è Intercomunale, ovvero non affronta in maniera organica le vere sfide che ci troviamo davanti e tantomeno lo fa tramite una reale sinergia tra i territori di Pisa e Cascina. Sono totalmente assenti dal Piano strutturale intercomunale una strategia di contrasto e mitigazione al cambiamento climatico, di tutela del suolo non impermeabilizzato, di recupero e rilancio di spazi aperti verdi e fruibili, la cui necessità è stata rilanciata in modo prepotente dalla pandemia. Si confermano invece le previsioni più disastrose e impattanti (nate già vecchie, e adesso totalmente fuori contesto) ereditate dalle precedenti amministrazioni, come la Cittadella Aeroportuale. Noi vogliamo un'altra città, con un'idea concreta di futuro sostenibile, e la porteremo in Consiglio”.

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