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"I 190 milioni per Coltano siano spesi per le case popolari"

Potere al Popolo Pisa presente al picchetto antisfratto di Usb a Navacchio

"La prossima scadenza per la famiglia è il 12 luglio, giorno nel quale l'ufficiale giudiziario tornerà a bussare alla porta per eseguire uno sfratto senza alcuna alternativa se non la strada". Così Potere al Popolo Pisa commenta l'azione di picchetto di oggi, 6 giugno, svolta a Navacchio. "Le scelte del governo Draghi e delle amministrazioni locali sono orientate a fomentare la guerra in Ucraina e la militarizzazione dei territori, non certo a risolvere i gravi problemi economici e sociali della maggioranza della popolazione".

"A fronte di migliaia di case vuote a Pisa e provincia - è il punto politico del partito - tra le quali centinaia di edilizia residenziale pubblica, ogni giorno intere famiglie sono costrette a fare i conti con gli ufficiali giudiziari e le forze dell'ordine che bussano alla porta e le mettono in mezzo ad una strada. A niente è servito l’appello ai sindaci e al Prefetto di Pisa di non utilizzare la forza pubblica per l'allontanamento dei nuclei familiari dalle case dove abitano". Nel caso della famiglia di oggi "oltre allo sfratto anche la privazione dell'acqua corrente! Da alcune settimane il proprietario ha fatto togliere ad Acque Spa il contatore dell'acqua, per costringere la famiglia ad andarsene".

"Potere al Popolo! sarà presente ai prossimi picchetti di Asia Usb - conclude - perché questa famiglia non venga messa in mezzo ad una strada. Per risolvere l’emergenza abitativa chiediamo con forza che i 190 milioni di euro per la base militare a Coltano vengano utilizzati per ristrutturare le centinaia di case popolari vuote e per un piano casa che risolva il problema di migliaia di nuclei familiari bisognosi di un alloggio".

Asia Usb specifica che "in questo lasso di tempo ci batteremo per dare alla famiglia il diritto ad una casa e l’accesso all’acqua. A questo fine abbiamo chiesto un incontro urgente al sindaco e all’assessore al sociale del Comune di Cascina, per garantire sia una casa a questa famiglia e il riallaccio immediato dell’acqua. Il Comune di Cascina fa parte del Cda di Acque Spa, quindi deve rispondere a questa gravissima lesione dei diritti umani contro questo nucleo familiare facendosi garanti di fronte all’ente gestore dell’acqua. Il 12 luglio, se non saranno risolti questi problemi, saremo in molti di più a difendere questo nucleo familiare dallo sfratto".

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