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Pino caduto a Sant'Ermete, Sel: "Poca attenzione verso i bambini"

Le consigliere Sel Ghezzani e Giraudo segnalano i problemi dei parchi cittadini, mentre Pierotti (Pd) valuta la sostituzione dei pini in città con altre piante meno invasive

Si accende il dibattito politico a seguito del nuovo caso di pino caduto a seguito del maltempo, questa volta nel parco di via Sirtori a Sant'Ermete. Sel Pisa, dopo aver depositato un'interpellanza la settimana scorsa sulla base di un'indagine sullo stato di salute delle aree gioco della città, chiede che l'amministrazione "si interroghi seriamente sulla adeguatezza (o inadeguatezza) del servizio offerto ai bambini della città, per capire se Pisa sia una città a misura di bambino".

"Le disfunzioni rilevate dai sopralluoghi - affermano Simonetta Ghezzani e Elisa Giraudo - se prese singolarmente potrebbero apparire di scarso rilievo,  ma se correttamente contestualizzate rivelano l'interesse a dir poco marginale che l'amministrazione riserva ai suoi piccoli utenti. Emblematico è l'esempio del parco di via Abba, dove per quasi due anni i bambini hanno utilizzato altalene a cestello corrose dalla ruggine. Quando finalmente i pericolosi attrezzi sono stati asportati, i numerosissimi utenti del parco hanno tirato un sospiro di sollievo che però purtroppo e stato ben presto soppiantato da una crescente insofferenza per le lunghe tempistiche necessarie al ripristino del gioco. Da mesi, infatti, le altalene dei piccoli attendono di essere riposizionate".

Disagi che aumentano considerando altri particolari: "Fra gli altri rilievi esposti nell'interpellanza le fontanelle dei parchi, che da mesi risultano chiuse, e la mancanza di servizi igienici all'interno o in prossimità delle aree. Piccoli accorgimenti - concludono le due consigliere comunali - che renderebbero di gran lunga più fruibili (e più vivibili!) i nostri parchi gioco".

Sulla presenza dei pini in città si interroga il consigliere Pd Francesco Pierotti. "Sono alberi belli, ma che non dovrebbero trovarsi in città, tanti sono i problemi che causano con le radici e gli aculei. Là dove si trovano rovinano il manto stradale, causando spese continue all'amministrazione per la manutenzione, e spesso si insinuano anche all'interno delle proprietà private creando non pochi danni e contenziosi".

"A Pisa - ricostruisce Pierotti - furono piantati negli anni '60, perché poco costosi e senza grande attenzione alle conseguenze. A distanza di tanti anni e considerando gli ultimi accadimenti, urge passare ai ripari. Dobbiamo redigere al più presto un piano di interventi che porti alla loro sostituzione con piante meno invasive e problematiche, cominciando proprio da quelle zone in prossimità di caseggiati, di aree pubbliche frequentate dai cittadini e lungo le strade più trafficate. Naturalmente tutto questo ha un costo e l'amministrazione comunale deve fare i conti con le proprie possibilità. Tuttavia un atteggiamento serio ci impone di impostare un piano di interventi accurato e preciso, anche nei tempi, per impedire che il prossimo pino che cade diventi una tragedia".

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