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Pirogassificatore: il Comune contro il ricorso al Consiglio di Stato

Dopo la sospensiva del Tar e il ricorso al Consiglio di Stato della Regione Toscana, la giunta comunale di Castelfranco di Sotto torna alle vie legali per far valere le proprie ragioni

La giunta comunale di Castelfranco di Sotto prende ancora una volta posizione nella questione del pirogassificatore. Ha dato infatti incarico ai propri legali di costituirsi contro il ricorso al Consiglio di Stato che la Regione Toscana e l'Arpat hanno fatto per opporsi alla decisione del TAR Toscano di sospendere l'autorizzazione alla costruzione dell'impianto. "Siamo costretti ancora una volta a seguire la strada delle vie legali per una vicenda che a nostro avviso la politica regionale avrebbe potuto risolvere in tutt'altra maniera e senza aprire il grave conflitto interistituzionale cui stiamo assistendo - si legge in un comunicato dell'amministrazione comunale - ferisce e indigna il tono con cui il presidente della Regione si è rivolto ex cathedra agli enti locali, ai loro rappresentanti e alla comunità intera di questo territorio. Fino a quando i Comuni godranno di poteri anche solo residui non si potrà pensare di legar loro le mani o di tappar loro la bocca, a meno che non si voglia proseguire con la promulgazione di leggi speciali e con l'attribuzione di poteri straordinari ai livelli centrali di governo e ai loro rappresentanti, svuotando così la trama democratica degli enti locali più prossimi al cittadino".

"Le imprese di questa zona - prosegue la nota - sanno benissimo che qui hanno sempre potuto trovare un atteggiamento ragionevole e orientato alla costruzione di un dialogo collaborativo tra i diversi soggetti sociali dello sviluppo: non è un caso che questa sia una delle zone produttive più dinamiche dell'intera regione, come gli inquilini di Palazzo de'Bischeri dovrebbero sapere bene. La frase che il presidente continua a ripetere come una giaculatoria ("se un'azienda rispetta le leggi ha il diritto di insediarsi") è un principio che condividiamo in pieno - prosegue l'amministrazione comunale - pensiamo però che questo principio da solo non basti e debba essere sempre accompagnato da un altro: "se la politica può trovare percorsi che nel rispetto della legge permettono di adottare soluzioni migliori sotto il profilo dell'interesse collettivo, essa ha il dovere morale di battersi per affermare e far valere i propri indirizzi". Crediamo che in questo principio risieda la ragione del primato della politica sulla tecnica, che al presidente dovrebbe stare a cuore. Inoltre visto il continuo riferimento al diritto, vorremmo ricordare al presidente che per ora il giudice ha concesso la sospensiva proprio perché ravvisa che non vi sia stato il rispetto delle norme".

Ad essere in gioco, secondo la giunta comunale di Castelfranco, non sono ciechi localismi, atteggiamenti "nimby"  o interessi elettorali, ma la capacità della politica di trovare soluzioni che tengano conto di ciò che questa decisione può rappresentare in futuro per il governo del territorio e di certi processi che potrebbero sfuggire irrimediabilmente al controllo del soggetto pubblico, il quale è chiamato a fare gli interessi di tutti, nessuno escluso.

"Se la Regione si fosse dimostrata attenta alle nostre ragioni quanto lo è stata nei confronti di quelle dell'azienda - conclude la nota - probabilmente questa vicenda si sarebbe chiusa già da tempo e positivamente per tutti. Dispiace che non si voglia capire tutto ciò e che si prosegua sulla strada dello scontro a tutti i costi, rispetto al quale continuiamo a chiederci: "a chi giova?". Noi continueremo a fare la nostra parte, irriducibilmente convinti della bontà delle nostre argomentazioni e del primato della politica e del suo ruolo di indirizzo".

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