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Pisa Città Europea dello Sport 2016, il M5S: "Ci sono tanti problemi irrisolti, serve tanto lavoro"

La capogruppo pentastellata Valeria Antoni accende i riflettori sui tanti problemi delle strutture sportive pisane. Il Movimento è favorevole allo sviluppo del turismo legato allo sport, ma servono attenzione e risorse per poterci puntare realmente

Dopo la nomina di Pisa come Città Europea dello Sport 2016 Valeria Antoni del M5S esamina le varie criticità delle strutture sportive pisane, evidenziando come seppure l'iniziativa è positiva è necessario anche assicurare che gli impianti siano capaci di reggere il prevedibile impegno. Se quindi il gruppo consiliare non è "aprioristicamente contrario alla questione", va fatta "mente locale sul patrimonio impiantistico della nostra città, cercando di sollevare le questioni più incoerenti".

Fra queste c'è sicuramente il Palazzetto dello Sport: "allo stato attuale non risulterebbe agibile in tutta la sua superficie, questione di non poco conto dato che non esisterebbe un altro impianto di simile capienza in città". Poi la piscina comunale: "un edificio poco indicato per ospitare eventi sportivi di ampio respiro dato la vetustà e in parte l'incapacità delle precedenti amministrazioni di affidarne la gestione a una società che potesse avere il tempo di fare investimenti per la sua riqualificazione. Ricordiamo che dal 2010 il comune non rinnovava la convenzione alla società che gestiva l'impianto".

"Un punto dolente per noi – prosegue la nota – è stato quello della pugilistica pisana, che ha visto la chiusura pochi mesi fa della palestra Galilei in uno dei quartieri più popolari quello del Cep. Sempre dallo stesso quartiere è partito, per allargarsi a tutta la città, il progressivo impoverimento del canottaggio, che a Pisa è alla respirazione artificiale grazie a politiche miopi che non hanno mai investito nella socialità del sedile fisso, puntando a campioni dal pedigree assicurato che hanno sempre più affossato le tradizioni".

L'elenco è purtroppo lungo: "Ricordiamo il fallimento della cosiddetta Nuova Periferia Polivalente della Fontina, un complesso di impianti sportivi ai confini del nostro comune che in potenza avrebbe le carte in regola per offrire ad un quartiere popoloso una vasta gamma di servizi ed invece è abbandonato. Per non parlare del grido di dolore lanciato da diverse realtà sportive per la carenza di sedi idonee che vanno dal ciclismo al pattinaggio, dalla pallavolo al rugby".

L'appoggio all'idea di Pisa città dello sport c'è, ma serve tanto lavoro: "Riteniamo che il turismo sportivo dimostri sempre di più quanto sia un settore in crescita e sul quale è necessario puntare, visto che i recenti tagli alla sanità condotti anche dalla regione Toscana indicano che occorre una maggiore cura del proprio benessere psicofisico, però occorre tenere presente il tessuto da cui si intende partire. Negli ultimo vent'anni questa amministrazione non ha propriamente avuto il pallino dello sport. Ci auguriamo che il lavoro dell'assessore Sanzo non veda il solito ostracismo dell'urbanistica o delle manifestazioni storiche, del turismo e degli altri assessorati in generale, sempre pronti alle foto sui giornali e poco ad aprire i cordoni della borsa".

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