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Province, nuove proposte di riordino: "Uniamoci con Siena"

La nuova proposta è stata avanzata dal Comitato 'Pisa capoluogo di Provincia', inviata alle più alte cariche dello Stato ed è in attesa del Consiglio Regionale della Toscana che si riunirà il 22 ottobre

"Altro che Livorno, meglio unirsi con Siena". La nuova  proposta di riordino è stata formulata dal comitato 'Pisa capoluogo di Provincia': il piano prevede una redistribuzione delle province rispetto al progetto iniziale con l'accorpamento tra Prato, Pistoia, Lucca e Massa, quello tra Livorno e Grosseto, l'area metropolitana di Firenze, la provincia di Arezzo (immutata) e l'unione tra Pisa e Siena, con una popolazione totale di 690.966 abitanti dislocati su 75 comuni e in un'area di 6265 km quadrati che sarebbe la più estesa della Toscana. La proposta è già stata inviata alle più alte cariche dello Stato ed è in attesa del consiglio regionale della Toscana, che discuterà della materia il prossimo 22 ottobre.

"La nuova Provincia di Pisa e Siena - spiega il Comitato - può finalmente stimolare una collaborazione tra due realtà simili: la presenza in entrambe le città di antiche e prestigiose università, di comparti ospedalieri di assoluta eccellenza, di tesori artistici e architettonici unici al mondo sono fattori valoriali destinati a rendere la nuova Provincia la culla europea della scienza, dell'arte, delle feste storiche, del turismo, di comparti produttivi e finanziari assai robusti e ben radicati, il tutto favorito da una conformazione orografica similare e celebre, dalla presenza di uno scalo aereo internazionale in costante crescita sia nei passeggeri che nelle merci, di uno sbocco sul mare ideale al termine di un territorio collinare e pianeggiante ricco di opportunità".

Secondo i promotori si tratta di una proposta che rispetta la legge del luglio scorso e che evita di intervenire sui parametri già definiti. Insomma, affermano i pisani, "risolve un grosso problema al Governo, anche perché le due città si possono tranquillamente trovare d'accordo con un diverso decentramento sul ruolo di capoluogo e poi la maggiore presenza industriale pisana insieme alla finanza di Siena renderebbe formidabile l'unione".

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