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'Diritti in Comune' presenta le prime proposte per le elezioni comunali del 2018

I promotori sono Una città in Comune, Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana e Possibile

I promotori di 'Diritti in Comune' lanciano le prime proposte in vista delle elezioni comunali di Pisa 2018. Si tratta di Una città in Comune, Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana e Possibile, che nella conferenza stampa di oggi 6 luglio hanno voluto tracciare le linee della campagna per la definizione del programma con "proposte praticabili e di rottura con le attuali politiche di austerità, per costruire una vera unità di uomini e donne, proficua e duratura, che dia risposte a coloro che sono sempre più colpiti dalla crisi e che cambi il volto della città, ridistribuendo la ricchezza e superando così le disuguaglianze sociali e la povertà".

Parole d'ordine "partecipazione dal basso e il coinvolgimento attivo della cittadinanza", per rendere Pisa "un vero e proprio laboratorio di una nuova politica di sinistra che ha il suo cuore nella concreta applicazione dei principi costituzionali".

Le proposte

1) Pisa laboratorio per la giustizia fiscale. Applicazione dell’articolo 53 della Costituzione:

a) Riformulazione in senso progressivo di tutti i tributi locali; b) Sanzione di 200 euro a mq2 nei casi di fenomeno di abbandono di immobili se non è stato presentato un piano di recupero; c) tassa di scopo sulle grandi proprietà immobiliari; d) lotta alla evasione ed elusione fiscale; e) riduzione dei soggetti esenti IMU e restringimento delle agevolazioni IMU sullo sfitto inagibile.

2) Welfare municipale: abbattere le disuguaglianze per garantire i diritti. Applicazione degli articoli 3 e 32 della Costituzione:

a) Esenzione e integrazione del Ticket sanitario; b) Odontoiatria sociale; c) Osservatorio Salute con mappe di quartiere per le diverse necessità delle zone della città.

3) Lavoro. Applicazione degli articoli 1, 36 e 37 della Costituzione

a) inchiesta sulle condizioni di lavoro attraverso un apposito questionario; b) un protocollo d'intesa tra Comune e parti sociali per migliorare e garantire la qualità del lavoro negli appalti che preveda: l'applicazione del principio della parità di salario a parità di mansioni; il divieto di forme di lavoro gratuito; la clausola sociale di 'riassorbimento di manodopera'; la non applicazione del Jobs Act; c) elaborazione di un modello di bando pubblico per il sostegno di 'start up sociali'.

4) Patrimonio bene comune. Applicazione degli articoli 41 e 42 della Costituzione:

a) un piano di riattivazione del patrimonio pubblico e privato e b) una consulta popolare per progettarne l'uso, definendo c) incentivi e forme di supporto alle idee virtuose grazie alle competenze presenti e diffuse nella città e d) risolvere l'emergenza abitativa.

5) Per Pisa città della cultura diffusa. Applicazione articolo 9 della Costituzione:

Trasmissione del patrimonio storico, artistico e bibliografico, ovvero l'appartenenza collettiva di tali beni e la loro fruizione pubblica; laboratorio permanente delle varie realtà del territorio (sale-prova per gruppi musicali, biblioteche di quartiere, centri di aggregazione e sport).

6) Le opere che servono. Applicazione articolo 9 della Costituzione

Un grande piano di riqualificazione degli spazi pubblici da anni abbandonati per favorire la mobilità gentile: a) rifacimento e completamento dei marciapiedi in tutta la città; b) realizzazione di collegamenti in sicurezza tra i quartieri (passerella Sant’Ermete, allargamento Ponte alla Vittoria, collegamento Gagno-Passi, attraversamento Aurelia Nord); c) alberatura dei viali cittadini; d) un parco e una piazza in ogni quartiere, a partire dalla realizzazione immediata e partecipata del Parco di Cisanello.

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