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Province, Panicucci (Sel): "I tagli sono un dissesto indotto"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

E' sempre spiacevole assumere il ruolo, seppur carico di dignità, della Cassandra omerica, ma spesso capita in politica: la cosidetta “abolizione delle province” al tempo tanto applaudita come un modo di snellire la macchina amministrativa e eliminare i costi dei tanto odiati politici, oggi mostra tutti i suoi limiti e rischia di ripercuotersi direttamente sulla qualità dei servizi per i cittadini, cosa da noi prevista e annunciata. Com'è noto, la legge Del Rio prevedeva la "dismissione" delle province partendo dalla componente politica elettiva sostituita dall'elezione di "secondo livello" (da parte dei consiglieri comunali) di consiglieri o sindaci dei comuni, con il compito di gestire quelle funzioni che ancora rimangono assegnate all'ente sovracomunale.

Sinistra Ecologia Libertà, pur non condividento all'epoca la riforma, scelse di partecipare alle elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale nell’ottobre del 2014 costruendo, insieme al Partito Democratico, la lista “Centrosinistra per la Provincia di Pisa”, mettendosi a disposizione con responsabilità e spendendo uno dei propri esponenti istituzionali più importanti. Un senso di responsabilità che da allora non è mai venuto meno, sia nei confronti dei cittadini, cercando di evitare loro i disagi derivanti da scelte politiche nazionali e regionali sbagliate, sia nei confronti dell'istituzione provinciale e dei suoi dipendenti, sempre rivendicando l'importanza delle sue funzioni di fronte ai continui tagli e ridimensionamenti; e anche, ultimo ma non ultimo, nei confronti della coalizione e del suo presidente Marco Filippeschi.

Proprio il presidente Filippeschi in queste settimane faceva notare come questo lavoro importante e faticoso, già difficile nelle condizioni date fin dall'inizio, oggi purtroppo perda di efficacia e venga sistematicamente svuotato a colpi di Legge di Stabilità, delle quali l'ultima fatale.

L'ultima di queste leggi infatti, da poco approvata dalle Camere, dà il colpo di grazia ad un ente che ha ancora delle competenze, che dovrebbe ancora garantire dei servizi, che ha ancora lavoratori alle sue dipendenze. Come giustamente ha denunicato il presidente Filippeschi, alla nostra provincia mancherebbero, per scelta del Parlamento, oltre 10.000.000 di euro, al complesso delle province toscane oltre 77 milioni di euro. Si tratterebbe di un dissesto indotto, cioè fatto per il prelevamento di risorse dai territori a beneficio dello Stato centrale. Se non verrà profondamente rivista l'entità dei tagli alle province, i consiglieri proviniciali ed il presidente saranno definitivamente ridotti a puri e semplici curatori fallimentari, senza possibilità di compiere scelte politiche che ne giustifichino la presenza.

Ecco perché, in accordo col nostro consigliere provinciale, chiederemo agli uffici di verificare la sostenibilità dei tagli imposti dalla legge di stabilità e, se sarà confermato, come sembra, che non vi sia possibilità di chiudere il bilancio in pareggio, a quel punto per noi l'unico atto responsabile e necessitato sarebbe che il presidente e tutti i consiglieri provinciali rassegnassero collettivamente le dimissioni, obbligando in questo modo alla nomina di un commissario prefettizio e di fatto costringendo così il governo a gestire la situazione che ha esso stesso creato.

Un segnale indubbiamente forte, ma che avrebbe lo scopo di accendere una volta per tutte i riflettori sul danno che ha fatto e continua a fare una riforma sbagliata, concepita in modo frettoloso, senza disegnare un punto d'arrivo preciso. Un segnale che servirebbe anche per far tornare la politica al centro della scena, e per evitare che le istituzioni siano, anche in futuro, riformate sulla base di paradigmi efficentisti di riduzioni di costi a prescindere, senza fare prima una riflessione seria e attenta delle ricadute sugli equilibri istituzionali e sopratutto sui servizi per i cittadini.

Luca Panicucci, coordinatore provinciale Sinistra Ecologia Libertà- federazione di Pisa

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