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Raccolta fondi per Amatrice: lite su Facebook fra rappresentati di Pisa e Cascina

Il sindaco di Cascina annuncia 4mila euro donati dai cittadini, il vicesindaco di Pisa commenta: "C'erano altri accordi con la Pubblica Assistenza"

Una buona notizia, ma politicamente fonte di scontro. Il sindaco di Cascina Susanna Ceccardi ha annunciato sul proprio profilo Facebook l'avvenuta raccolta da parte delle associazioni della cittadina di 4mila euro per le popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto. Ha anche aggiunto che "sabato 8 Ottobre andrò personalmente ad Amatrice a consegnare l'assegno". Al post ha risposto il vicesindaco di Pisa Paolo Ghezzi, che ha contestato la modalità 'indipendente' con cui è stata trattata l'iniziativa, nonostante quanto precedentemente concordato.

"Sindaco forse non ricorda - sono le parole del primo intervento di Ghezzi- che anche il Comune di Cascina ha aderito nei primi giorni di settembre all'iniziativa di raccolta dei sei comuni d'area pisana con il vicesindaco Parrini che in conferenza stampa ha annunciato, insieme agli altri sindaci, le iniziative del territorio a favore dell'iniziativa comune. Il numero del conto è quello vincolato aperto dalla Pubblica Assistenza per un progetto comune di area Pisana a favore delle popolazioni di Amatrice. A che servono i percorsi e le conferenze stampa se poi personalmente si reca, da sola, a consegnare l'esito della sua raccolta? Gli altri comuni hanno rinunciato al protagonismo a favore del risultato".

Per il vicesindaco "è solo questione di coerenza. Ai percorsi si può scegliere di aderire oppure no. Il Comune di Cascina ha aderito a un buon proposito partito da altri e sarebbe stato giusto versare quanto raccolto sul conto vincolato così come hanno fatto e stanno facendo cittadini e associazioni dei sei comuni di area".

La cascinese ha dapprima risposto in modo piccato: "Prima di sapere dove vanno i soldi dei cascinesi io non verso niente. Prima stabiliamo il progetto, poi se è meritevole, avrete i soldi dei cascinesi". Poi: "Decidiamo insieme il progetto, non avrò problemi a conferire i soldi raccolti a Cascina in un progetto deciso insieme", e la proposta: "Visto che vado in visita in accordo con l'amministrazione di Amatrice, gli porto direttamente i soldi che abbiamo raccolto alla cena. Il risultato non cambia perché i soldi gli arrivano lo stesso. Che male c'è?".

Questione di metodo per Ghezzi: "Tutti noi abbiamo associazioni e tecnici e amministratori che si stanno prodigando per le popolazioni colpite dal sisma. Pensa che San Giuliano, Vecchiano o Pisa non potrebbero fare altrettanto andando a consegnare il frutto di iniziative proprie? Però abbiamo scelto insieme e liberamente con i sei comuni d'area, compreso Cascina, di mettere a fattore comune gli sforzi e la generosità dei nostri cittadini. Sono decine le iniziative nei sei comuni che dovrebbero andare a incrementare mano mano il conto comune e vincolato per dedicare delle somme più significative raccolte insieme (un conto sono 4000 euro da consegnare e mettere nel calderone e un conto sono magari 40.000 da dedicare a un progetto specifico dell'area pisana) a un progetto di ricostruzione da definire congiuntamente. Se le istituzioni sono le prime ad agire in proprio e in maniera isolata rispetto il percorso che hanno annunciato come si può essere credibili con tutte le altre realtà più i meno piccole che fanno raccolte e chiedergli di fare diversamente? Ripeto che abbiamo guardato,tutti, più alla sostanza che alla gratificazione personale. Forse, Susanna, è solo sfuggito. Si può sempre decidere la cosa migliore e più coerente da fare. Non c'è mica nulla di male...".

Il dibattito si è chiuso con l'apertura della Ceccardi alle indicazioni di Ghezzi, non senza una puntualizzazione: "I cittadini si sentono più sicuri se li consegno direttamente. Facciamo così. Gli consegno l'assegno di Cascina e chiedo espressamente che venga aggiunto ai contributi dell'area pisana per un progetto comune che dobbiamo decidere INSIEME, ok?".

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