Rave party a Tavolaia, condanna dalla destra: "Azione illegale da contrastare"
Lega e Fratelli d'Italia criticano il comportamento e il Governo che non ha contrastato l'evento
Fa discutere la politica il rave party a Tavolaia. La Lega in Toscana attacca: "Siamo veramente indignate - scrivono in una nota le onorevoli Susanna Ceccardi e Donatella Legnaioli, insieme alla consigliera regionale Elena Meini - alcune migliaia di persone hanno dato vita ad un rave party, ovviamente non autorizzato. Il tutto mentre, inspiegabilmente, le discoteche non possono, tuttora, nemmeno accogliere i clienti all’aperto. Una situazione paradossale, con i contagi fortunatamente da settimane sotto controllo, perché inibire l’accesso alle persone ai più che controllati e sicuri locali da ballo, mentre poi dobbiamo registrare eventi potenzialmente pericolosi per la salute pubblica come quello avvenuto nel pisano". "Ci auguriamo - concludono - che le Forze dell’Ordine identifichino e sanzionino il più alto numero di partecipanti, diversi pare provenienti pure dall’estero. E’ ora di finirla con queste manifestazioni di massa totalmente illegali che, troppo spesso, hanno come sedi privilegiate proprio alcune zone del territorio italiano".
Per Fratelli d'Italia, con Matteo Bagnoli e Matteo Arcenno, "stiamo assistendo a scene di ordinaria follia. Accompagnati dalla musica a palla udibile a molti km di distanza, oltre 6mila giovani provenienti da tutta Italia ed Europa continuano a bere, drogarsi, fare ciò che vogliono e rimangono impuniti. Tutto questo è assurdo. Come si può permettere questo scempio quando nel frattempo il governo ha negato la riapertura alle discoteche che pagano le tasse, rispettano le regole e garantiscono sostentamento a migliaia di lavoratori e famiglie italiane? E fa controlli serrati alle palestre, ristoranti e locali? L’iniziativa illegale, oltre ai gravi rischi dal punto di vista sanitario e della sicurezza, suona come una beffa per i gestori delle discoteche che da mesi chiedono la possibilità di riaprire. Siamo di fronte a un’evidente contraddizione italiana nell’applicazione delle leggi. I lavoratori e cittadini onesti devono attenersi a regole scrupolose e al minimo sbaglio vengono puniti duramente. Mentre di fronte a scene di illegalità eclatante come quella a Tavolaia, chi ci governa si volta dall’altra parte e non solo si volta dall'altra parte, ma ha abbandonato il sindaco, l'amministrazione comunale e i pochi vigili e volontari a fronteggiare oltre 5000 persone".