Refezione scolastica: "Il comune metta le risorse, a rischio 3 posti di lavoro"
Protesta delle minoranze contro la gestione dell'amministrazione pisana del bando per il servizio
Tre lavoratrici a rischio licenziamento. E' la nuova denuncia delle opposizioni Diritti in Comune, Pd e M5S sulla refezione scolastica. "Da quando è avvenuta la statalizzazione 3 ausiliarie della Agazzi - scrivono insieme i consiglieri Auletta, Picchi e Amore - lavoratrici in servizio presso i nidi comunali da circa 20 anni, sono state utilizzate nell’ambito della emergenza Covid alle Calandrini. Ora che l’emergenza è finita rischiano di essere licenziate da qui a Pasqua perché il Comune di Pisa non ha previsto in alcun modo il loro utilizzo, mettendole così in mezzo ad una strada senza nessuna giustificazione".
"Le organizzazioni sindacali da mesi pongono all’attenzione dell'amministrazione il rischio di questi licenziamenti ma ad oggi dalla Giunta Conti non è arrivata nessuna risposta o impegno - insistono - anzi nel nuovo bando per la refezione scolastica i posti di queste lavoratrici sono cancellati: si riduce l’occupazione e si riducono i servizi come abbiamo denunciato. A fronte di questa emergenza, l’assessora Munno non ha avuto neanche la decenza nella giornata di ieri di presenziare nella terza commissione consiliare permanente in occasione della audizione da noi richiesta dei sindacati, alle presenza delle stesse 3 lavoratrici che da dopo Pasqua rischiano di perdere il lavoro, il salario, e non avere prospettive visto che non sono neppure inserite nel nuovo bando".
Lunedì prossimo è previsto un incontro in Prefettura "a seguito dello stato di agitazione promosso dai sindacati contro le scelte dell'amministrazione Conti sulla gestione del servizio. Ad ora il Comune non ha comunicato le sue intenzioni e se intende tutelare queste lavoratrici nell’immediato e per il futuro stanziando le risorse necessarie, per garantire i posti di lavoro e il salario. Abbiamo chiesto che nella variazione di bilancio che si voterà martedì prossimo questi soldi siano inseriti. Non è accettabile che chi per decenni ha con la sua professionalità e dedizione portato avanti un servizio così importante, nella fase di crisi economica e sociale che viviamo, sia buttato in mezzo ad una strada senza alcuna prospettiva".