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Registro unioni civili, mozione approvata: un premio alla tenacia di Rifondazione

Il consiglio comunale ha approvato la mozione presentata da Rifondazione Comunista che vuole rilanciare e valorizzare il registro. Ad oggi sono iscritte circa 50 coppie in maggioranza eterosessuali. Esultano Arcigay e Arcilesbica

Grande soddisfazione per Rifondazione Comunista. Il consiglio comunale di Pisa ha infatti approvato ieri una mozione per rilanciare il registro delle unioni civili. L'iniziativa è partita proprio da Rifondazione che lo scorso 7 luglio, a 15 anni esatti dall'introduzione del registro a Pisa, aveva chiesto alla giunta di adottare una serie di provvedimenti per dare maggiore visibilità ed efficacia a questo strumento, e renderlo appetibile per un numero maggiore di persone. Il registro, che conta attualmente circa 50 coppie iscritte in maggioranza eterosessuali, è aperto a tutti coloro che, non legati da vincoli di matrimonio, parentela, affinità o adozione, sono legati da motivi affettivi, solidaristici o di assistenza, coabitano da almeno un anno e dimorano nel territorio comunale.

"Quando, con la giunta Floriani e sotto la spinta di una campagna di Arcigay e Arcilesbica, il consiglio comunale votò la sua introduzione - ricorda Oliveri, coordinatore cittadino di Rifondazione - il registro di Pisa era il primo in Italia. Si pensava fosse l'inizio di una stagione di diritti che avrebbe portato gradualmente alle unioni civili omosessuali in Italia. Purtroppo la storia è stata diversa. Molti Comuni hanno seguito il nostro esempio, ma a livello nazionale non abbiamo neanche una legge contro l'omofobia, e il dibattito sul matrimonio gay si scontra con tabù e veti bipartisan. "Speriamo - dice Oliveri - che da questa mozione venga un impulso al nuovo Parlamento affinché promuova leggi per la piena parità di tutte le coppie e di tutte le famiglie, come sollecitano a fare importanti sentenze della corte costituzionale e della corte di cassazione".

L'approvazione della mozione sul registro delle unioni civili arriva dopo diversi mesi di attesa e una faticosa negoziazione in consiglio comunale tra Rifondazione e il Partito Democratico. "La nostra determinazione è stata premiata - affermano dal partito - oggi riprendiamo e portiamo avanti un pezzo della migliore storia di Pisa, quella legata alla promozione dei diritti civili. Il primo risultato immediato della mozione è che chi si iscrive al registro potrà chiedere il rilascio da parte dell'anagrafe di un attestato di convivenza anagrafica basata su vincolo affettivo. Vigileremo, in questa e nella prossima consiliatura, affinché anche tutti gli altri impegni presi dalla giunta vengano rispettati". Tra gli impegni contenuti nel documento figurano, in primo luogo, una campagna di informazione e una comunicazione istituzionale più dettagliata sul registro e sul suo funzionamento, compresa la possibilità di una cerimonia pubblica per la firma. In secondo luogo, è prevista la redazione di un apposito Regolamento per il riconoscimento delle unioni civili che indichi chiaramente i diritti e i doveri delle coppie di fatto in materia di casa, sanità, scuola, servizi sociali e alla persona.

"La nostra iniziativa sul registro delle unioni civili è stata pensata come impegno concreto contro la crisi. Affinché i diritti civili non siano diritti di carta - spiega Oliveri - è necessario che vengano sempre accompagnati da diritti sociali adeguatamente finanziati e garantiti. Per questo è importante condurre anche una battaglia contro i meccanismi di rientro dal debito pubblico che, attraverso i tagli ai trasferimenti statali e i vincoli dei patti di stabilità, rendono il welfare municipale sempre più povero per tutti spingendo alla competizione invece che alla solidarietà".

Sorridono anche le associazioni Arcigay e Arcilesbica di Pisa, che riconoscono l'impegno del consiglio comunale a partire dall'assessora alle pari opportunità Maria Luisa Chiofalo, che ha accolto le istanze della popolazione LGBTIQ sviluppando negli anni una proficua relazione con l'associazionismo del territorio. "Ci auguriamo che questo non sia un punto di arrivo ed invitiamo il consiglio a mantenere vivo l’impegno dimostrato finora, per approvare, entro la fine del mandato, il regolamento di cui si evidenzia la necessità nella mozione approvata, passo importante nella parità di cittadinanza delle persone LGBTIQ e nella tutela dei nuclei d'affetto sia eterosessuali sia omosessuali" affermano Arcigay e Arcilesbica.

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