rotate-mobile
Politica

Regolamento emergenza abitativa a Cascina: il Pd risponde alle critiche della Lega

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

La scorsa settimana il Consiglio Comunale di Cascina ha approvato il nuovo Regolamento di Emergenza Abitativa. Come ampiamente previsto ci sono state polemiche, soprattutto da parte di molti esponenti leghisti. Ci aspettavamo queste critiche feroci, peccato che siano senza alcun fondamento. Innanzitutto, rispediamo al mittente la critica di aver agito d’istinto e per ideologia. Il nuovo Regolamento nasce dopo un anno e mezzo di studio e di lavoro di uffici e Amministrazione, compresi i molteplici passaggi effettuati nella Commissione Sociale, per cercare di dare risposte ai cittadini che si trovano in situazione temporanea di emergenza. La revisione del Regolamento era un obiettivo del programma di mandato che abbiamo il dovere di realizzare per rispondere alla fiducia che i cittadini ci hanno consegnato nell’Ottobre 2020.

Leggendo alcune dichiarazioni degli ex amministratori del Comune di Cascina risulta poi evidente la confusione che fanno tra Emergenza Abitativa e ERP (Edilizia Residenziale Pubblica, ovvero le ex Case Popolari). Non sappiamo se sia una confusione dettata dalla non capacità di distinguere le differenti funzioni dei due strumenti (ma sarebbe grave dopo aver governato dal 2016 al 2020) oppure dalla volontà di soffiare sulla rabbia sociale di molte famiglie in difficoltà per mettere contro gli ultimi contro i penultimi, tra gli sport preferiti della destra.

Infatti, l’emergenza abitativa non prevede l’esclusiva assegnazione di case di proprietà pubblica ma fornisce differenti strumenti, come contributi temporanei all’affitto a nuclei familiari in difficoltà transitoria, per affrontare una situazione di difficoltà specifica valutata dalla Commissione di Emergenza Abitativa del Comune di Cascina. Le graduatorie ERP invece, i cui criteri sono dettati da legge regionale Toscana, sono definite tramite bando ed hanno il fine di determinare chi ha titolo ad avere o mantenere un alloggio popolare. Che senso avrebbe avuto dunque mantenere il requisito della storicità della residenza sul territorio cascinese se il fine dell’emergenza abitativa è quello di contrastare una situazione temporanea e imprevista di difficoltà? Noi crediamo che sia il caso di dare delle risposte a chi ha bisogno per aiutare le persone a vivere nuovamente delle situazioni di normalità ed indipendenza.  

Infine, a dimostrazione dello stato confusionale in cui versa il partito leghista, in occasione del consiglio comunale di Pisa tenutosi ieri 24 Maggio, la giunta Conti ha approvato un regolamento di emergenza abitativa eliminando criteri di storicità di residenza e errate interpretazioni relative alla richiesta di “documentazione per gli stranieri”. I vertici leghisti risultano quindi smentiti dagli stessi amministratori pisani che seguono in gran parte le linee della giunta Betti. Ma non ci stupiamo più di tanto poiché a Cascina abbiamo constatato l’improvvisazione leghista per ben 4 anni, fortunatamente un ricordo lontano.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Regolamento emergenza abitativa a Cascina: il Pd risponde alle critiche della Lega

PisaToday è in caricamento