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Maggioranza in bilico, Una città in comune-Prc: "Il sindaco si dimetta, andiamo al voto"

Dopo l'uscita dalla maggioranza di Sel e i rischi per la coalizione di centrosinistra, la lista Una città in comune - Prc chiede le elezioni anticipate, rilanciando la proposta di governo della città espressa in occasione delle comunali del 2013

"La maggioranza di centro-sinistra, che ha vinto le elezioni amministrative nel 2013, superando il 50% dei voti con il contributo determinante di Sinistra Ecologia e Libertà e ottenendo di conseguenza il premio di maggioranza, non esiste più. E’ questo il primo dato da evidenziare dopo la decisione di Sel di togliere il proprio sostegno alla Giunta Filippeschi. Si tratta di una verità che il sindaco e il PD non possono nascondere: anche se in Consiglio comunale resta ancora una maggioranza numerica (che però si assottiglia), essa deriva da un premio di maggioranza ottenuto grazie a una coalizione oggi dissolta, ed è pertanto priva di legittimazione dal punto di vista politico". A parlare, dopo le dimissioni dell'assessore Dario Danti, l'uscita di Sel dalla maggioranza e la necessità del centrosinistra di verificare la tenuta della coalizione al governo cittadino, è il gruppo consiliare di Una città in comune-Prc che chiede a gran voce le dimissioni del sindaco ed elezioni anticipate.

"Il nostro giudizio sull’amministrazione Filippeschi oggi è negativo come in passato - sottolineano dal gruppo consiliare di Ciccio Auletta e Marco Ricci - siamo convinti, come nel 2013, che occorra costruire una discontinuità e agire un cambiamento nel più breve tempo possibile su contenuti e programmi chiari. Una discontinuità quanto mai necessaria alla luce di tutta una serie di vertenze e criticità che l’amministrazione attuale non solo non ha risolto, ma ha in alcuni casi palesemente aggravato. Dalla questione dei Cantieri Navali alla vicenda delle 'ex-Stallette', dalla gestione dei beni comuni fino alle cosiddette torri di Bulgarella, scheletri fatiscenti che sono il 'monumento' di politiche tutte incentrate sulla concertazione urbanistica con i privati piuttosto che rivolte all’interesse collettivo. Per questi motivi la nostra coalizione non ha mai smesso di elaborare concretamente progettualità e politiche alternative insieme a movimenti, associazioni, comitati".

"Crediamo però che a partire dal nostro lavoro quotidiano, dalle nostre idee e proposte, sia possibile costruire collettivamente un nuovo modo di amministrare la città, capace di rispondere concretamente ai bisogni di quanti abitano, lavorano e studiano a Pisa, e che sono sempre più colpiti dalle politiche di austerità portate avanti dal PD a livello locale e nazionale - affermano ancora - è ora, quindi, di respirare anche nella nostra città l’aria che arriva dalle lotte in Grecia e in Spagna e che noi abbiamo provato a far vivere a Pisa già con l’esperimento amministrativo del 2013: una sinistra alternativa, radicale e concreta che può con coraggio amministrare la città con pratiche innovative e contro la crisi. Il Partito Democratico e quello che resta della sua coalizione riconoscano che il loro mandato è finito e aprano subito la strada alle elezioni anticipate".

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