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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Rifiuti, il M5S contro Geofor: "Tasse aumentate per ripianare le perdite"

I pentastellati all'attacco sul conferimento di Geofor in RetiAmbiente: "Lo chiamano riordino ma serve a nascondere la cattiva gestione del passato. A pagare sono i cittadini che si sono visti aumentare le tasse di oltre il 60%"

"Quello che chiamano riordino delle partecipazioni azionarie è in realtà un disordine idoneo a celare la cattiva gestione del passato. A pagare sono i cittadini che negli anni si sono visti aumentare le tasse dei rifuti". Dopo un percorso di approfondimento portato avanti in Commissione Consiliare - con le audizioni del presidente di Geofor, Paolo Marconcini, e quella del direttore generale dell'Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani Ato Toscana Costiera, Franco Borghi - il Movimento 5 Stelle di Pisa, insieme al capogruppo del M5S in Consiglio Comunale a Pontedera, Andrea Paolucci, torna all'attacco sulla vicenda del conferimento di Geofor in RetiAmbiente: "Una pagina oscura - dice la capogruppo 5 Stelle in Consiglio Comunale a Pisa, Elisabetta Zuccaro - dell'amministrazione pisana per la fretta e la scarsa trasparenza con cui è avvenuta".

Sono diverse le criticità riscontrate dal M5S. "Il primo dato rilevante emerso - afferma Elisabetta Zuccaro - confermato dal presidente di Geofor è che la società ha accumulato negli anni 32,2 milioni di euro di crediti di difficile esigibilità. Di questi solo 6,7 milioni sono stati riscossi. Sul resto si ha solo un 'balletto' di perizie e controperizie fatte in modo superficiale e usando diverse basi di calcolo. Tutto per nascondere il fatto che dei 25,5 milioni di euro ancora da riscuotere entreranno in cassa, se va bene, 4,7 milioni". In sostanza resterebbero quasi 21 milioni di euro di crediti non riscossi. "Soldi - prosegue la capogruppo 5 Stelle - già considerati persi. Da parte loro i cittadini che pagavano si sono visti aumentare le tasse sui rifiuti, per ripianare le perdite causate da una cattiva gestione della riscossione".

L'azienda avrebbe inoltre usato la propria liquidità per riacquistare le quote dei soci privati. "Prima di conferire in RetiAmbiente - prosegue la Zuccaro - Geofor doveva liquidare i soci privati, riacquistando le loro quote. Questo passaggio è avvenuto con i soldi dell'azienda e quindi, evidentemente, con i soldi dei contribuenti, visto che le perdite dell'inceneritore sono di circa 3milioni di euro l'anno. Una volta liquidati i soci privati Geofor è poi entrata in RetiAmbiente ma con un patrimonio ridotto del 40% (da circa 14 a 8,4 milioni di euro) rispetto al valore dell'azienda stabilito dalle perizie e portandosi dietro una montagna di debiti". Infatti, sebbene in una perizia fatta a novembre 2015, non si riscontrino debiti verso le banche "dall'audizione del presidente di Geofor - continua la capogruppo 5 Stelle - emerge un'esposizione bancaria di circa 12 milioni di euro".

Nel mirino dei pentastellati anche l'amministrazione comunale. "In una delibera del 17 dicembre scorso - afferma la Zuccaro - il Consiglio Comunale dava mandato di procedere al conferimento di Geofor in RetiAmbiente per un valore economico di 4,3 milioni di euro. Il valore effettivamente conferito risulta però di 2,6 milioni. E' una dato che sembra secondario ma invece molto importante per due motivi: il primo è che cambia il peso della partecipazione nella nuova società; il secondo è che testimonia come ci sia un blocco di potere che decide come vuole, fregandosene di quanto deliberato dal Consiglio Comunale".

"In un Comune - conclude la consigliera 5 Stelle Valeria Antoni - che vanta il settimo posto in Italia nella classifica assoluta delle tasse sui rifiuti più salate e il cui costo è aumentato del 60,2% dal 2010 ad oggi, raggiungendo addirittura il quinto posto della classifica nazionale dei rincari, viene il dubbio che quello che chiamano riordino delle partecipazioni azionarie sia in realtà un disordine idoneo a celare le gestioni del passato sulle quali, in altre parti d'Italia, sono cominciati ad arrivare avvisi di garanzia. Così, nella nuova architettura e capitalizzazione di RetiAmbiente, si perdono le responsabilità dei carrozzoni di partito, andando a gara con privati che portano capitali freschi, in cambio di una garanzia sul business dell'incenerimento per i prossimi 20 anni e 6 miliardi di corrispettivi garantiti in tariffa".

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