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Rifondazione Comunista e Una città in comune, Acqua Pubblica: "Da noi vengono molti sì. Dal sindaco Filippeschi molti no, contro beni comuni e democrazia"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday
Continua il dibattito sul rispetto del referendum sull'acqua, in particolare per quanto riguarda la determinazione delle tariffe idriche. Rifondazione Comunista e Una città in comune tornano all'attacco del sindaco Marco Filippeschi, chiedendo il rispetto della mozione approvata in Consiglio Comunale la scorsa settimana. 
"Il nuovo metodo di tariffazione idrica - spiega Federico Oliveri, coordinatore cittadino di Rifondazione Comunista - è stato deliberato lo scorso 28 dicembre dall'Agenzia nazionale per l'Energia e il Gas (AEEG) e reintroduce, dietro una nuova dicitura, la remunerazione garantita del capitale investito cancellata dal referendum del 2011. Per questo, insieme al Forum per l'Acqua Pubblica, abbiamo contestato la legittimità di queste nuove tariffe fin dalla loro emanazione". E spiega: "In continuità con quanto fatto dal 2011 ad oggi, Rifondazione Comunista ha votato, insieme a SEL e a quattro consiglieri del PD una mozione in Consiglio Comunale cui si chiedeva al sindaco e alla giunta di pronunciarsi contro la nuova tariffazione idrica, a partire dalle sedi istituzionali preposte a discuterne". La critica al sindaco Filippeschi è di non aver rispettato questa mozione: "Venerdì scorso 12 aprile - denuncia Ciccio Auletta, candidato sindaco per Rifondazione e Una città in comune - durante la riunione del Consiglio Direttivo dell'Autorità Idrica Toscana, il rappresentante del Comune di Pisa ha votato a favore del nuovo metodo tariffario, andando contro l'atto di indirizzo votato dal Consiglio Comunale. Il sindaco Filippeschi, o chi lo ha rappresentato all'Autorità Idrica Toscana, ha agito in maniera grave contro la volontà del Consiglio comunale e, ancora una volta, in difformità da quanto emerso dal referendum 2011". Il candidato sindaco della sinistra e l'esponente di Rifondazione mandano al sindaco un messaggio chiaro: "Se alla Conferenza Territoriale ex A.A.T.O.2-Basso Valdarno, convocata per giovedì prossimo a San Miniato, il sindaco di Pisa dovesse confermare questo indirizzo ci rivolgeremo al Prefetto per far rispettare la sovranità del Consiglio Comunale. Ne va della tenuta democratica delle istituzioni". Da sinistra viene una proposta alternativa in materia di tariffe e gestione del servizio idrico: "Una volta respinto il nuovo metodo di tariffazione, la nostra azione sarà orientata a due obiettivi fondamentali - spiegano Auletta e Oliveri. "Il primo obiettivo sarà garantire che venga restituito ai cittadini quanto hanno pagato da luglio 2011 ad oggi in maniera illegittima, attraverso la quota fissa destinata a remunerare il capitale investito, corrispondente al 10-15% di ogni bolletta. Il secondo obiettivo sarà verificare le condizioni per la ri-pubblicizzazione del servizio idrico, attualmente a gestione mista pubblico-privata, in stretta collaborazione con i comitati per l'acqua pubblica, le associazioni dei consumatori e i cittadini. Per noi beni comuni e democrazia reale vanno insieme, e costituiscono i capisaldi della nostra proposta di governo per la città di Pisa". E concludono: "A chi come il sindaco parla di noi, in maniera caricaturale, come di una coalizione del no, facciamo arrivare  forte e chiaro i nostri tanti sì: sì all'acqua pubblica, sì alla democrazia, sì al rispetto del referendum, delle sentenze della Corte costituzionale, del TAR e Consiglio di Stato in materia di acqua".
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